EGEA – SCA 114 – 2005
Marco Zurzolo: sax alto
Alessandro Tedesco: trombone
Carlo Fimiani: chitarre
Giuseppe Timbro: contrabbasso
Vittorio Riva: batteria e percussioni
Erasmo Petringa: violoncello e oud
Claudia La Gatta: violoncello
Gabriella Grossi: sax baritono
Ospiti:
Marc Johnson: contrabbasso
Gabriele Mirabassi: clarinetto
Marco Zurzolo rappresenta ormai da anni una delle voci della cosiddetta “via italiana” al jazz; anzi, come osserva acutamente Renzo Arbore nelle note di copertina del cd, una via addirittura napoletana, “essendo quest’ultima misteriosamente e abilmente sposabile con il jazz di oggi”. Il musicista napoletano ci presenta, in questo lavoro emblematicamente intitolato 7 e mezzo (gioco di carte originario appunto di Napoli), un lavoro davvero raffinato negli arrangiamenti e nelle esecuzioni. Per circa tre quarti d’ora l’ascoltatore è accompagnato in un viaggio che si risolve in una vera e propria immersione nelle atmosfere mediterranee, con la melodia napoletana a fare da guida e il jazz da sfondo costante. I brani, tutti di Zurzolo (tranne Napoletana a coppe, scritto a due mani con Pino Tatufo, che ha collaborato anche agli arrangiamenti), si aprono infatti con impianti armonico-melodici di forte e immediato richiamo alle arie napoletane, lasciando poi spazio alle tessiture del sax del leader, che nelle sue improvvisazioni sa coniugare con ammirevole maestria la tradizione napoletana, appunto, e il jazz moderno. E questo sempre nell’ambito di una solida coerenza e continuità, senza che mai si avvertano forzature o declinazioni artificiali di un linguaggio nell’altro (ciò appunto a confermare che Napoli e jazz sono davvero misteriosamente imparentati!). L’ensemble, arricchito dal contributo di ospiti i cui nomi parlano da sé, si presenta impeccabile nel rendere con professionalità e pathos a un tempo i rigorosi arrangiamenti del leader. Sui brani non ce n’è, francamente, qualcuno da consigliare più di altri, perché ciascuno dipinge un quadretto e apre uno spiraglio dalla sua specifica e personale angolazione: insomma, questo è un disco che va ascoltato, e apprezzato, tutto. Complimenti davvero a Zurzolo e ai suoi. E, last but not least, complimenti alla Egea per la sempre raffinata realizzazione del cd e del libretto.