Karonte – KAR7785 – 2005
Baldo Martinez: contrabbasso
Antonio Bravo: chitarra
David Harrington: tromba
Eduardo Ortega: violino
Pedro Lopez: batteria, percussioni
Formazione particolare e progetto particolare. Tusitala del Baldo Martinez Grupo si svolge intorno alle leggende e alle tradizioni delle isole di Samoa e, in particolare, intorno alle storie dell’isola dei Papalagi. Sono dovute alcune piccole spiegazioni sui termini che accompagnano il disco e danno il titolo ai brani: Tusitala è colui che racconta le storie, i Papalagi sono gli uomini bianchi nel racconto di Tuiavii di Tiavea, un capo villaggio samoano che viaggiò in Europa agli inizi del ventesimo. Racconto che fu pubblicato, alcuni anni or sono, nella collana Millelire di Stampa Alternativa.
La vicenda del disco trova la sua chiave di lettura nelle parole di Iria Martino. Non sempre chi racconta le storie usa parole, alle volte il narratore usa le vibrazioni dell’aria, i silenzi per creare la magia del racconto. Questa l’ottica di Baldo Martinez nel porsi come narratore di questa vicenda.
Peraltro, per proseguire nell’idea della narrazione, i sette brani vengono presentati all’interno del booklet da sette frammenti letterari, tratti da poeti spagnoli e dal racconto di Tuiavii. La narrazione viene sviluppata in senso corale, come vedremo dopo, da tutti gli strumenti. Baldo Martinez dispone nelle sette tracce una serie di espedienti narrativi – unisono, contrasti tra le linee seguite dai cinque musicisti, passaggi bruschi e sfumature, rumori e sorprese – che rendono intrigante e necessario ogni passaggio.
Durante tutto il corso del disco si percepisce la necessità del racconto: il senso della narrazione viene sviluppato a partire dagli elementi musicali e dispone, nei diversi episodi, sorprese e attese, sospensioni e episodi dal ritmo incalzante; allo stesso modo, vengono sfruttate molte delle diverse possibilità degli strumenti.
Il tratto particolare di Tusitala è nella composizione e nella disposizione del gruppo. Contrabbasso, chitarra elettrica e violino a dare gli accenti delle corde, la tromba a sostenere le melodie e la batteria, completata dalle percussioni, a gestire la ritmica. A questo va aggiunto la varia intensità del suono della chitarra, le sovrapposizioni di violino e tromba. come ad esempio nella parte centrale di Susurro, la presenza forte e pulsante del contrabbasso. Una costruzione sonora che viene ordinata secondo una disposizione orizzontale e corale della musica. Tutti i musicisti sono protagonisti dello sviluppo del suono e tutti contribuiscono all’accompagnamento e alla melodia.
Un esempio di come lavora il gruppo viene dallo sviluppo di Desenfreno, il brano che chiude il lavoro. Ogni assolo viene sostenuto dall’accompagnamento di un solo strumento e quando subentrano gli altri, in unisono, il solista si adegua, pian piano, a questo nuovo sostegno fino a smorzare la voce nel complesso degli altri strumenti, lasciando emergere il nuovo solista e il nuovo accompagnatore. Una staffetta corale, un modo efficace per promuovere ogni strumento a un ruolo necessario, la maniera di costruire la voce del gruppo dalla somma imprescindibile di tutti gli strumenti, colti in tutti gli atteggiamenti possibili.
In un certo senso, Tusitala rappresenta un valido esempio di quanto accade nella scena attuale del jazz europeo. Baldo Martinez offre al pubblico un lavoro in cui interpreta una ispirazione particolare e precisa con l’ausilio di una formazione dalla natura eccentrica; c’è il richiamo forte alle tradizioni popolari e musicali del proprio paese di origine, l’improvvisazione e l’assolo sono la principale chiave interpretativa, il codice linguistico del jazz crea l’alveo per lo sviluppo della musica e del ritmo.
Si comprende come il Baldo Martinez Grupo sia una formazione spagnola. Il suono, il ritmo, alcuni richiami al flamenco e alle tradizioni musicali fanno trasparire l’accento della formazione. Accento che diventa particolare nel mescolarsi alle angolazioni e alla composizione del gruppo. A questo si unisce lo spirito della narrazione e il richiamo all’ispirazione polinesiana: stimoli che si riflettono nelle frasi degli strumenti e negli incroci delle linee, che corrono lungo tutto lo sviluppo del disco e che conferiscono al disco la possibilità di essere letto su più piani: si può ascoltare l’esecuzione musicale o seguirne la ricerca sulle strutture, lasciarsi accompagnare nella descrizione oppure riflettere sulle connessioni stilistiche e sui ragionamenti musicali inseriti nel lavoro da Baldo Martinez.
Una visione che permette di lavorare in modo vario con gli strumenti: in Tusitala l’esempio più caratteristico è l’impiego della chitarra che sfrutta suoni diversi e crea ambienti, di conseguenza, differenti. Una attitudine che permette di accogliere nel bagaglio interpretativo i suoni della tradizione classica e le dinamiche del rock e delle musiche moderne per trarne, ad ogni svolta, una soluzione particolare.
Un atteggiamento simile si riflette anche nei momenti liberi che compaiono in alcuni brani del disco. Oltre a mantenere il punto sullo sviluppo della descrizione e ad utilizzare i momenti liberi come snodo e passaggio narrativo, si coglie la ricerca sonora, l’accostamento dei colori e dei toni dei suoni, quasi si trattasse di una tavolozza musicale, nell’intento di cogliere le emozioni del brano, anche e senza mediazioni, attraverso il suono puro, attraverso le voci degli strumenti.
Disco particolare e, al tempo stesso, gradevole, Tusitala unisce ricerca e rispetto delle tradizioni, la voglia di disporre elementi non usuali al gusto del racconto e alle necessità narrative.