Norbert Stein Pata Generators – Code Carnival

Norbert Stein Pata Generators - Code Carnival

Pata Music – PATA 17 CD – 2005




Norbert Stein: sax tenore

Michael Heupel: flauti

Thomas Heberer: tromba

Frank Gratkowski: clarinetti

Matthias Muche: trombone

Christopher Dell: vibrafono

Achim Tang: contrabbasso

Klaus Mages: batteria





La Patafisica, come riporta il saggio “Patafisica, letteratura potenziale e invenzione letteraria” di Nicola Gaiarin è la “scienza delle soluzioni immaginarie”. Più avanti si legge “la Patafisica si estende al di là della metafisica, laddove quest’ultima nasceva già, sulla scorta dell’organizzazione dei testi di Aristotele operata da Alessandro di Afrodisia, al di là della fisica. La Patafisica è singolare, dato che si propone come scienza delle eccezioni e del particolare, quando la scienza ufficiale studia invece le leggi e le regolarità.”


La Patafisica è stata creata dallo scrittore francese Alfred Jarry, l’autore di Pere Ubu, ed è stata poi sviluppata e ripresa da scrittori visionari come Raymond Queneau, Georges Perec e Italo Calvino: abili giocolieri della parola e artefici, nell’architettare le proprie opere, di costruzioni ardite e rigorose.


Norbert Stein Pata Generators segue, nel nome e nella pratica musicale, nella costruzione dei brani e negli accostamenti delle sonorità e dei temi melodici, una visione varia, composta da mille rivoli che si accostano e si contrastano. Una visione musicale possibile tra le tante a disposizione, la soluzione immaginaria e particolare della propria creazione musicale.


Una band ampia, formata da otto elementi, con il supporto armonico costruito dal vibrafono con l’ausilio dell’unione delle melodie dei fiati: una visione musicale realizzata sulle diverse possibilità di incontro dei vari strumenti, una sorta di studio delle combinazioni. Il suono creato da sezioni di musicisti che prendono strade comuni per dividersi nella successiva parte del brano. Un suono che si aggira tra soluzioni ritmiche e melodiche provenienti da ispirazioni varie: si sentono gli echi del raga, e non solo in Raga vom einfachen Leben, e del rock, le melodie classiche e romantiche suggerite dai fiati nelle loro sezioni di accompagnamento e, in particolare, dal flauto.


Una costruzione che unisce libertà e rigore, come nelle migliori espressioni della Patafisica. La sovrapposizione delle melodie degli strumenti, linee divergenti o parallele a seconda dei casi, costituisce i diversi livelli della struttura musicale del lavoro di Norbert Stein. Linee melodiche che ogni strumento persegue e che creano, nel confronto, nello scontro, nella somma, le armonie, le ritmiche e la melodia complessiva del brano. Una struttura sedimentaria dove ogni strumento é solista e ogni strumento sostiene. Il rigore della costruzione permette alla musica di muoversi secondo coordinate ben precise, disegnate soprattutto dalla batteria e dalle sezioni fiati che si creano di volta in volta.


L’idea compositiva di Norbert Stein si può interpretare, se vogliamo, come una regia che dispone tempi e spazi, che stabilisce quali strumenti debbano muoversi insieme e quali abbiano libertà totale, quali musicisti debbano muoversi in sottofondo e quali possano venire alla ribalta. Una sorta di balletto sonoro nel quale il vero protagonista é l’incrocio timbrico dei diversi suoni.


Incrocio timbrico che caratterizza, ancor più dell’esposizione dei temi, i diversi momenti delle dieci tracce, vere e proprie piccole suite per la lunghezza e per la disposizione degli episodi all’interno delle tracce stesse. In Code Carnival, Norbert Stein dispone un approccio tematico particolare, un approccio che segue la medesima pratica di somma e confronto tra linee melodiche e che si ritrova anche nelle sezioni dedicate alle improvvisazioni. Improvvisazioni, molte volte, sovrapposte e spesso corali: l’equilibrio viene mantenuto grazie al disegno scenografico imposta dalla direzione di Stein.


Il richiamo alla Patafisica può essere inteso nella duplice intenzione di costruire, in modo ardito, una visione musicale, allo stesso tempo, libera e ben indirizzata e di voler contenere quanti più stimoli musicali possibili. Norbert Stein affronta, in Code Carnival, atmosfere svariate per comprenderle tutte e dare una lettura sganciata dai soliti cardini, sganciata sia per quanto riguarda le necessità tematiche che per le convenzionali appartenenze di genere.