D’Onofrio & Sabatini Jazz Duo – Laverne Walk

D'Onofrio & Sabatini Jazz Duo - Laverne Walk

Music Center – BA132 CD – 2007





Moreno D’Onofrio: chitarrra

Ivano Sabatini: contrabbasso


Dopo Love Letters, disco d’esordio in trio, Moreno D’Onofrio torna nella scena discografica del jazz italiano con questo nuovo bel progetto in duo con Ivano Sabatini. In otto brani si snocciola tutto l’amore che i due hanno per il jazz: dall’apertura con l’interessante rilettura del brano di Ron Carter Telephone, agli standard più classici, come I’m a Fool to Want You, a un brano dell’eccellente pianista italiano Antonio Faraò, Encore. Già proprio da Encore e dall’omaggio a Ron Carter emergono quali sono i riferimenti stilisti di Moreno D’Onofrio: Jim Hall è sopra tutti, specialmente per il suono morbido e cullante della chitarra classica, e il paragone con un capolavoro come Undercurrent, almeno nell’andamento musicale, nasce spontaneo – anche se qui al posto del pianoforte c’è un contrabbasso. La musica scorre piacevolissima per oltre quaranta minuti, anche se purtroppo il missaggio penalizza un po’ il lavoro dei due musicisti per la qualità di registrazione del contrabbasso, spesso troppo in primo piano e di cui si fatica a volte a seguire l’andamento nel registro più grave. Nonostante questo il lavoro svolto dallo spigoloso contrabbasso di Sabatini è eccellente: sia in ritmati walkin’, come in Come Rain or Come Shine, sia in melodici assoli su ballad come I’m Fool to Want You, il suo apporto è sempre preciso e stimolante, in grado di rifornire D’Onofrio di tutte le idee musicali di cui ha bisogno per portare avanti il suo discorso.


In generale il disco è di gradevolissimo ascolto, una piccola perla costruita su ottimo swing e su un deciso interplay tra i due musicisti, che non si perdono mai nel virtuosismo. Tutti i brani sono contraddistinti da ottimi assoli che mettono in luce le caratteristiche di entrambi, come accade nello standard di Rogers e Hart Where Or When, dove l’orecchio non può che riandare a certi assoli di Charlie Christian. Un ottimo lavoro, dunque, che conferma l’abilità che D’Onofrio aveva già mostrato in Love Letters.