Abeat Records – AB JZ 048 – 2007
Bebo Ferra: chitarra
Rosario Bonaccorso: contrabbasso
Fabrizio Sferra: batteria
Visions rappresenta l’incontro musicale di Bebo Ferra, Rosario Bonaccorso e Fabrizio Sferra: tre importanti protagonisti della scena jazz italiana, diversi per percorsi ed esperienze, molto vicini per l’approccio melodico e per la deriva lirica.
La dimensione del disco è rappresentata da una continua apertura di scenari, dipinta con approccio sempre corale: una musica sottile ed elegante, fatta di spazi, di sospensioni.
Nell’alveo della progressione lirica e morbida di Visions, Ferra, Bonaccorso e Sferra non tralasciano la possibilità di giocare la carta della ricerca sonora, come avviene in My english brother, e non disdegnano l’approccio alle dinamiche del jazz, sia nella direzione dello swing, Equivoci, che del jazz elettrico, Searching for the Blues.
La forte predisposizione stilistica e sonora al racconto lirico, alla pienezza asciutta del suono acustico, alla sintesi estrema ed efficace delle espressioni, porta i tre a privilegiare una dimensione rilassata ed accogliente, a creare un ambiente raccolto e sereno, nel quale bastano pochi tratti, senza strappi o frizioni inutili, per inquadrare le intenzioni del tema e del discorso sonoro. Il trio riporta lo stesso atteggiamento, in modo naturale ed efficace, anche nei brani più sostenuti per ritmo e tensione: poche note, un suono diverso nella chitarra, bastano a tracciare la strada sulla quale poi si sviluppa il racconto del brano,
Un risultato possibile grazie allo spessore e all’apertura espressiva propria dei tre: la capacità di entrare in empatia, con efficacia e immediatezza, nel mood del brano; l’abilità nel mantenere alta l’intensità di ogni passaggio; la voglia di inserire elementi diversi tra loro, per dare una profondità maggiore al disco.
La disposizione d’animo del trio e la composizione del repertorio di Visions, mettono in risalto la completezza raggiunta sia nel vocabolario sonoro che nelle direzione espressive da Bebo Ferra. Nel disco sono presenti le atmosfere acustiche, mediterranee, ma anche visioni più liquide e sospese e suoni più aggressivi e rauchi. La versatilità del chitarrista rilancia in tutte le direzioni il lavoro pregevole di una ritmica capace di suggerire e, quando serve, di incalzare e, soprattutto di passare con assoluta naturalezza da un ambiente all’altro.
Un repertorio nel quale si mescolano tradizioni e intuizioni. I suoni e le intenzioni dei tre musicisti gestiscono un meccanismo personale, animato dalle esperienze e dalla capacità di esprimere con la propria voce le necessità dei brani. Una abilità che permette a ciascuno dei tre di dare sempre un proprio contributo allo sviluppo dei passaggi e alla costruzione generale di una formazione giustamente collettiva.
Abbiamo accennato in precedenza ai diversi elementi inseriti da Ferra, Bonaccorso e Sferra: e spesso si tratta di risvolti anche non implicitamente musicali, come l’ironia. la narrazione, la partecipazione. Il lavoro dei tre musicisti procede e unisce diversi livelli di interazione: ciò permette ai tre di avere una forte amalgama sonora e, di conseguenza, di muoversi con sintonia nelle diverse direzioni del disco, di giocare con le tradizioni sonore, Searching for the blues, e con temi e frasi celebri, La Dolce Vita e la citazione di My Babe di Willie Dixon in Song for Flavia, di lasciar fluire la musica con spontaneità.
Un disco che nasce dall’incontro dal vivo di tre musicisti, quali Bebo Ferra, Rosario Bonaccorso e Fabrizio Sferra, non poteva produrre un lavoro diverso per intensità e partecipazione. Visions, nel corso dei suoi cinquantotto minuti, viene condotto con gusto e forte proprietà espressiva ed è proprio in questo, forse, la cifra più importante di Visions: note e passaggi vengono rivestiti ed arricchiti di un alto tasso emotivo, di una intensità costante e profonda.