Music Center – BA 171 – 2007
Ivan Valentini: sax soprano, sax alto
Paolo Botti: viola, banjo
Alberto Capelli: chitarre
Enrico Lazzaroni: contrabbasso
Andrea Burani: batteria
Attivo fin dai primi anni ’90, il sassofonista Ivan Valentini ha sempre amato spaziare e muoversi nell’ambito della musica improvvisata e dell’interazione con altre forme espressive. Membro stabile del gruppo di Franco D’Andrea Eleven e dell’Orchestra Spaziale, ha avuto modo negli anni di collaborare con jazzisti di casa nostra come Rava, Zanchi, Salis, ma anche cantautori quali Giovanni Lindo Ferretti e Vinicio Capossela, passando per progetti di musica e poesia con performance con i poeti Alberto Bertoni, Enrico Trebbi, Gaspare Bernardi e collaborazioni con la danzatrice e coreografa statunitense Teri Weikel con la quale ha realizzato diverse esibizioni improvvisate per sax solo e danza.
Registrato nel maggio del 2007 e pubblicato dalla Music Center, Light and Darkness è il quinto album a suo nome coadiuvato da un quartetto di musicisti fidati che hanno avuto già modo negli anni di partecipare a precedenti incisioni o progetti. Al soprano e alto sax di Valentini, autore tra l’altro di tutti i brani eccezion fatta per Settime, trovano spazio la viola e il banjo di Paolo Botti, le chitarre di Alberto Capelli, il contrabbasso di Enrico Lazzaroni e le percussioni di Andrea Burani. Il dialogo e gli scambi tra i cinque saranno il filo conduttore di tutto l’album in una contrapposizione di suoni acustici e tradizionali con quelli più elettrici e distorti delle corde di Capelli fin dal brano che apre il disco Metto la quarta. La scrittura di Valentini trova qui il terreno ideale per esprimere tutta la sua originalità e forza rimanendo sempre apprezzabile e interessante in tutti i contesti del disco. Dal suggestivo duo chitarra e viola di Linda’s mood, al blues di Be Bop, ai ritmi più moderni di Riflessi di Viola fino alla particolare Gatta ci cova dal gusto più free, Light and Darkness non finisce di sorprendere e colpire positivamente grazie al contributo di tutti e cinque i protagonisti, dove le dinamiche sempre attente della ritmica offrono un costante quanto ottimo tappeto ai solisti di turno, dalla splendida viola di Botti alle altrettanto pregevoli note del soprano di Valentini e i suoni più ricercati di Capelli.