Luigi Cinque – Passaggi

Luigi Cinque - Passaggi

Radio Fandango – 0186272RAF – 2007




Luigi Cinque: sax, electronics & sampling

Alex Balanescu: violino

Maurizio Giammarco: sax tenore

Gianluigi Trovesi: clarinetto

Badara Seck: voce

Lucilla Galeazzi: voce

Danilo Rea: piano

Sal Bonafede: piano

Urna Chahar-Tugchi: voce

Nicole Ewang: voce

Andrea Biondi: vibrafono

Roberto Gatto: batteria

Adriano Guarino: chitarra

Riccardo Tesi: organetto diatonico

Walter Rios: bandoneon

Shafqat Amanatali: voce

Dave “Fuze” Fuzcinsky: chitarra

Saverio Lanza: chitarra

Paolo Ravaglia: clarinetto

Aldo Perris: contrabbasso






“Siamo tutti meticci da sempre”. Ha ragione Luigi Cinque nell’ammonirci dalle note di copertina del suo cd. Tutti quanti portiamo dentro di noi il retaggio di incroci, migrazioni di popoli, stratificazioni culturali. Siamo il risultato di un complesso meticciato con il quale vale la pena di confrontarsi e “sporcarsi” le mani per capire in fondo chi siamo veramente.


Del meticciato, della contaminazione, Cinque ha fatto una vera e propria categoria di pensiero, una modalità con cui affrontare la vita: multidiscplinare e multiculturale per vocazione, egli ha incrociato la sua attività di musicista con quella di saggista e videomaker, si è confrontato con la musica per il balletto e con la poesia, con il jazz ed il concerto sacro.


Passaggi è quasi un concept-album, la summa del pensiero di questo artista multimediale: un filo unico che lega insieme passato, presente e futuro, strumenti acustici e campionamenti elettronici, musica strumentale e canto. Tutto si confonde in un magma ribollente e fluido in cui i brani scompaiono, riaffiorano, si ripetono, s’interrompono, tornano su se stessi: le melodie yemenite di Sana’a blond wife incrociano l’etno-minimalismo di Saturnia Song, declinato – secondo le sue diverse ascendenze (Ligety, Davis) – dalla voce cantilenante di Urna Chahar-Tugchi oppure in versione strumentale; la musica popolare nostrana va a braccetto con il jazz nell’intensa interpretazione di Lucilla Galeazzi (Balo migrante); il canto del griot senegalese Badara Seck s’intona sopra loop elettronici (Si Kale) o intrecci politonali (Dissolvenza Treno 109), quello della camerunense Nicole Ewang accompagna un futuristico tango da periferia post-industriale (Baires African Impressions).


A volte si rischia di mettere un po’ troppa carne al fuoco (le gaita – cornamusa galiziane – suonano un po’ forzate nel contesto di Dissolvenza Treno 104) e qualche stacco nel mixaggio finale non è dei più brillanti ma il progetto risulta nondimeno suggestivo nella sua coerenza globale anche per merito degli ospiti prestigiosi (tra cui Alexander Balanescu, Gianluigi Trovesi, Maurizio Giammarco, Roberto Gatto, Salvatore Bonafede, Danilo Rea e Dave Fuzcinsky).