Panastudio Production – CDJ 1129-2 – 2007
Dino Massa: pianoforte
Flavio Dapiran: tromba, flicorno
Claudio Cardito: sassofono contralto
Giulio Martino: sax tenore, sax soprano
Lello Carotenuto: trombone
Giacomo Pedicini: contrabbasso
Claudio Borrelli: batteria
Orchestra Jazz del Conservatorio di Napoli diretta da Bruno Tommaso
Strani effetti della globalizzazione sulla musica afroamericana: Uh’anema, per spiegare questo lungo titolo che dà il nome all’album, Dino Massa si avvale della collaborazione dell’orchestra jazz del conservatorio di Napoli, che funge bene da contorno anche se spesso non riesce a far emergere quella forza che ci si aspetterebbe di trovare.
Tra ottoni, corde e percussioni la contaminazione e la globalizzazione della musica afroamericana viene presentata adottando alcuni classici europei rivisitati in chiave jazzistica, sfruttando così la moda di utilizzare delle partiture di musica cantautorale, rendendo le canzoni dei veri e propri standards. I tre brani presenti sono La canzone di Marinella di Fabrizio De Andrè, Aver paura di innamorasi troppo di Lucio Battisti e Menilmontant di Charles Trenet. Il resto viene firmato per mano del pianista.
Chiude l’album un bonus track medley: Come Sunday (D. Ellingtone) ed Elly & Monky diretta da Bruno Tommaso. Un disco, nel complesso, abbastanza classico. Forse, dal titolo, ci si aspettava qualcosa che uscisse un po’ più fuori dal mainstream.