Enrico Pieranunzi: pianoforte
Marc Johnson: contrabbasso
Joey Baron: batteria
Kenny Wheeler: tromba
Registrato nel 2004 ma pubblicato soltanto adesso, As never before fa del proprio titolo un manifesto. E’ la prima volta che il più importante e seguito gruppo in cui sia coinvolto Enrico Pieranunzi incontra le sonorità liriche della tromba di Kenny Wheeler. I due avevano già collaborato (oltre che in concerto) nel riuscitissimo Fellini Jazz, di qualche anno precedente, ma è la prima volta che il trombettista affronta solo composizioni originali del pianista italiano.
Il risultato è eccezionale: il suono pungente ma sinuoso di Wheeler si sposa magnificamente con le arditezze armoniche di Pieranunzi, confezionando una musica sopra le righe, emozionante: esemplari certi passaggi della conclusiva Winter moon. Improheart (uno dei due brani interamente improvvisati racchiusi nel disco, insieme a Impromind) racchiude nei suoi soli tre minuti uno dei vertici più alti della pura improvvisazione toccati negli ultimi anni. Indispensabile, qui, l’apporto dei piatti di Baron, che conferma ancora una volta il suo incredibile lirismo (e se lirico sembra un aggettivo fuori posto per un batterista, si ascoltino i suoi piatti e, ne siamo convinti, si cambierà idea) mettendo precisamente la punteggiatura alle frasi dei due solista.
Tutti e quattro i musicisti qui sembrano in stato di grazia, espressioni di un feeling tra i più intensi del jazz moderno. Le capacità compositive di Pieranunzi sono ben note a tutti, e questo disco non fa eccezione: i temi sono limpidi, per quanto su strutture armoniche ardite che danno sempre al solista di turno materiale in abbondanza per potersi lanciare in assoli dirompenti. Di una intensità lancinante, a titolo di esempio, il breve momento solista di Johnson in A nameless gate.
Tutto funziona alla perfezione, i musicisti sono di livello eccezionale, e il disco decolla; non c’è altro da aggiungere. L’atmosfera accoglie l’ascoltatore in pieno, è rarefatta e sottile, di una raffinatezza rara.
“Questo disco è qualcosa di assolutamente unico… qualcosa che, come suggerisce il titolo, non è mai accaduto prima”. Forse Pieranunzi, nelle linear notes, si riferisce più che altro a Wheeler che esegue sue composizioni. Lo rigiriamo pari pari per l’assoluta qualità del disco.
Non riusciamo davvero a immaginare quali motivi abbiano spinto la CamJazz a tenere nascosta una perla del genere per quasi cinque anni.