Red Records – RR 123311 – 2008
Emanuele Basentini:chitarra
Carlo Atti: sax tenore
Pietro Lussu: pianoforte
Pietro Ciancaglini: contrabbasso
Lorenzo Tucci: batteria
Leonardo Borghi: pianoforte
Vincenzo Florio: contrabbasso
Giuseppe Talone: contrabbasso
Marco Valeri: batteria
Quelli che amano leggere le cose come un insieme di coincidenze, e la vita come una serie di incontri, pensano che di un libro, di una musica, di un sapore il bello sia il preciso istante in cui si è fatto conoscere. Camminando per il Salone del Libro di Torino sapevo che avrei incontrato il piccolo stand dove Sergio Veschi intrattiene ogni anno la folla con i suoi piccoli capolavori Red Records, ma ero curiosa di sapere quale disco mi avrebbe dato da apprezzare questa volta. Veschi è uno splendente brontolone, conoscitore non solo dell’aspetto letterario del jazz, ma anche e soprattutto della tecnica e delle sue migliori sonorità. Le uscite discografiche da lui curate sono sempre importanti, mai banali, a volte sensazionali come nel caso di qualche anno fa: una sessione incredibile per incidere Easy to Love, nella quale si possono ascoltare a un tempo Massimo Urbani e Luca Flores, anche se ci sarebbe bisogno di parlarne in modo più approfondito, magari in altra sede.
La coincidenza di quest’anno è The Best Thing for You, ha una copertina rossa e due personaggi di schiena: uno è il sassofonista Carlo Atti, che ha già preso parte con successo a molte produzioni Red Records e l’altro è il chitarrista Emanuele Basentini – presenza consolidata nell’Orchestra di Renzo Arbore – la cui piacevolissima impronta jazz ha impressionato qualcuno come Franco D’Andrea o Pat Metheny che, racconta Veschi, “lo sentii suonare in un club di Roma e ne rimase folgorato”.
Nel fare conoscenza, una volta che l’oggetto in questione è stato “contestualizzato”, il resto appartiene alla musica e a quella particolare atmosfera nella quale si immagina il momento preciso in cui nasce un passaggio, una variazione oppure, in modo ancor più profondo, la scelta dei musicisti che concorrono al verificarsi di quell’imponderabile. Nel caso di questo disco l’interplay è leggero, quasi sorridente, creato da persone che si stimano reciprocamente e donano all’esecuzione al tempo stesso carattere e misura. All’interno delle undici tracce si alternano alla batteria il talentuoso Marco Valeri e un sempre lucidissimo Lorenzo Tucci, al basso Giuseppe Talone e Vincenzo Florio, nonché Pietro Ciancaglini; al piano Leonardo Borghi e Pietro Lussu anche all’organo in There’s no you mentre il suono del sax da una parte doppia la partitura per chitarra e dall’altra ne diviene contrappunto. Tutta da ascoltare in questo senso è la bella, duplice versione di Asiatic Rays da Sonny Rollins.
Nel lavoro sono presenti interessanti interpretazioni di brani famosi, dall’incipit The Best Thing for You di Irving Berlin alla particolare Upper Manhattan Medical Group di Billy Strayhorn, ma le emozioni più intense vengono proprio dai due brani originali: Smoker’s di Basentini con largo uso di bop, e la pulsante Red’s Time di Ciancaglini. Nelle note di copertina, imprescindibili per chiunque voglia metabolizzare a pieno un disco, spiccano la presentazione di Sergio Veschi, compiaciuta e divertente, e la bella faccia italiana di Emanuele Basentini: da incontrare su un palco, speriamo molto presto.