Enrico Pieranunzi & Marc Johnson – Yellow and Blue Suites

Enrico Pieranunzi & Marc Johnson - Yellow and Blue Suites

Challenge Records – CHR70131 – 2008




Enrico Pieranunzi : pianoforte

Marc Johnson : contrabbasso




Yellow and Blue Suites è la registrazione di un concerto effettuato da Enrico Pieranunzi e Marc Johnson a Losanna nel 1990, negli studi della Radio della Svizzera Romanda: una performance incisa diciotto anni fa che viene pubblicata solo ora dall’etichetta olandese Challenge Records.


I due musicisti sono impegnati in una conversazione libera, scevra da preconcetti da posizioni precostituite e aperta a suggestioni quanto mai varie. Lo scarto temporale tra registrazione e pubblicazione ci riporta ai momenti della definizione del vocabolario musicale che Pieranunzi e Johnson hanno utilizzato insieme in più di vent’anni di collaborazione. Nei sessanta minuti del disco sono già presenti molti degli elementi che caratterizzeranno i lavori realizzati insieme dai due musicisti: un’intesa già definita e matura, capace di esporre in modo estremamente efficace le potenzialità espressive del duo.


Un discorso musicale aperto e ispirato, mutevole e sempre coerente. Le linee dei due strumenti stabiliscono, di volta in volta, le coordinate di riferimento: si passa, con un atteggiamento estremamente naturale, attraverso stili e linguaggi, in una continua e sempre sorprendente ridefinizione di necessità espressive. Un meccanismo articolato e fluido permea le due suites: movimenti ampi vengono sostenuti da improvvisazioni corali e animate da una grande disposizione allo scambio e agli unisono; schegge e frasi di standard celeberrimi fanno capolino per diventare, in modo immediato, strumento duttile, da piegare a qualunque necessità, da sviluppare in nuove combinazioni narrative; temi scomposti e frantumati, ripresi in maniera sottile e sotterranea, intrecciati tra loro a dare una valenza sempre sospesa tra le tante possibilità in gioco e sempre risolta con convinzione dai due musicisti.


Il passaggio continuo tra le diverse atmosfere e, soprattutto, la classe con cui avviene a dare la misura di Yellow and Blue Suites. La capacità di trovare sempre vie d’uscita e sintesi non banali, di accostare, nel volgere di pochi secondi, riflessioni intime e esplosioni sonore, blues e derive contemporanee, rende avvincente il filo logico del disco.


La metafora della conversazione raffigura bene la dinamica del disco: i due musicisti affrontano argomenti, li sfruttano fino in fondo o imboccano una direzione imprevista, confrontano e riprendono elementi disparati. Come in una conversazione ben articolata e costruttiva, Pieranunzi e Johnson sono entrambi protagonisti in uguale maniera, non ci sono sovrapposizioni ridondanti o incomprensibili, c’è il sostegno costante alle idee e ai suggerimenti dell’altro, c’è l’intenzione sempre presente di cogliere, seguire e rilanciare l’esca gettata da uno dei due.


E c’è, alla fine, l’esplosione di Blue Monk: trascinante ed evocata dalla piega sempre più monkiana che sembra prendere il dialogo, inattesa nella sua manifestazione, sottolineata e quasi plateale. Può essere il paradigma di Yellow and Blue Suites, al pari di Princes and Princesses, passagio della prima suite in cui viene citata Someday my prince will come, ma viene suggerita anche I’m a fool to want you. Proprio nei passaggi in cui un tema molto conosciuto diventa il centro delle attenzioni di Pieranunzi e Johnson, diventa evidente come il tema sia quasi come pretesto, mentre la conversazione, lo scambio, il contributo fornito al corpus sonoro dall’intervento dei due musicisti siano la causa scatenante e l’obiettivo principale della loro performance.