Autoproduzione – 2007
Landon Knobock: piano
Jason Furman: batteria
Per circa sette anni, il pianista Landon Knoblock ed il batterista Jason Furman sono stati protagonisti della scena musicale di Miami suonando nelle più disparate occasioni ed eventi, dai matrimoni alle cerimonie aziendali passando per i piccoli club della città. Il loro repertorio era formato dalle hit del momento, basato soprattutto su brani di musica pop. Poco prima che Knoblock lasciasse la Florida per trasferirsi definitivamente a Brooklyn, i due, quasi per gioco, decisero di chiudersi in studio e registrare dei brani interamente improvvisati, brani che daranno vita a questo particolare ma accattivante Uncarved Block, uscito nel 2007.
I due decidono di non farsi affiancare da un contrabbasso che possa coprire loro le spalle, dando così sfogo alla libera creatività condita dalla loro pluriennale conoscenza e profondo affiatamento. Ne viene così fuori un album dalle molte sfaccettature dove entrambi possono liberamente giocare in un ambito sempre vario, in cui l’interplay viene ad essere l’elemento fondante. Il disco si apre con una traccia intima e riflessiva, con un tema, quasi cinematografico, semplice ed efficace colorato dai sapienti tamburi di Furman. Atmosfere che cambiano radicalmente già nel brano successivo, in cui a prevalere è la sperimentazione con un continuo inseguimento tra i tasti di Knoblock ed i ritmi incessanti di Furman che vanno per un momento quasi ad avvicinarsi a quelli tipici della musica jungle. Sono comunque i momenti più pacati e minimalisti, che evocano per certi versi in alcuni tratti quelli ricreati dallo splendido duo formato da Ryuichi Sakamoto e Alva Noto, ha destare maggior interesse, come la meravigliosa traccia che dà il titolo all’album. I due però preferiscono non ricorrere ad un uso massiccio di elettronica e artifizi vari come spesso accade in determinati generi di progetti, affidandosi piuttosto all’esplorazione dei loro rispettivi strumenti ed a un’intesa pressoché perfetta. L’intero disco non fatica a farsi apprezzare via via che l’ascolto va avanti, rimanendo sempre interessante, cullando l’ascoltatore tra le rilassate arie create da i due protagonisti in un lavoro sicuramente lodevole.