G.A.S. Trio – Faces

G.A.S. Trio - Faces

Geco Records – 100/003 – 2008




Aisha Ruggieri: pianoforte

Silvia Bolognesi: contrabbasso

Giovanni Gullino: batteria




Da tempo il mio lettore cd non è abituato a scelte selettive. Riserva alla musica uguale accoglienza, si tratti di primi lavori, formazioni consolidate, progetti dell’ultima ora. Così anche questa volta si è messo docilmente al mio servizio e ha rivelato una a una le tracce del supporto: solo che in questa particolare occasione c’era qualcosa, un guizzo in più, che nel sentire mi ha portata ad ascoltare.


Bel sound, accidenti, e ben eseguito, e senti questo riff… In seguito, soffermandomi maggiormente sul packaging, ho scoperto il titolo di una traccia – Gullino’s kitchen che mi ha ricordato il cognome di un ottimo batterista saluzzese di grande tecnica (e anima). Dunque ho indagato ancora più a fondo, scoprendo che non solo Giovanni Gullino rappresenta davvero il puntuale drumming di questo notevole G.A.S. Trio, ma in più pianista e contrabbassista sono rispettivamente Aisha Ruggieri e Silvia Bolognesi, strumentiste e compositrici talmente complete da incutere una specie di soggezione in me che scrivo di jazz perché solo attraverso le parole posso renderne il senso (impedita ma coinvolta: come i coreografi con le ballerine o gli insegnanti di ginnastica con gli atleti). Infine, le partecipate note di Dado Moroni a sancire entusiasticamente la riuscita di questo lavoro. “Ecco la ‘MUSICA’. Basta” è la sua chiusa. Per dire.


I brani contenuti in Faces, a parte una versione con grande personalità di Body and soul, sono tutti originali e scritti alternativamente da Ruggieri e Bolognesi. E così l’incipit del disco è affidato a Zortzica che a dispetto del titolo è un pezzo sciolto, pulito, molto “moroniano” se mi si passa il termine. La sapiente apertura di Express con assolo di contrabbasso e grande tensione ha una simmetrica risoluzione nel brano successivo, Grace flowing to shame, dove il tema rimane come in accenno donando la sensazione di non risolversi, o in A.U.M. (Altered Urban Mind) caratterizzata da un affascinante dualismo tra un tema preciso, sviluppato attraverso un ritmo accattivante, e l’uso di archetto nel contrabbasso che dona all’insieme un suono abbacinante e inafferrabile.


Tra i pezzi scritti da Silvia Bolognesi, Prosim è una ballad molto ben costruita di spazzole e sentimento, note al piano come gocce sonore e poi Gullino’s kitchen dalla struttura vagamente monkiana e con la bella e singolare esecuzione del tema fatta a un tempo da pianoforte e contrabbasso. Spicca tra le composizioni di Aisha Ruggieri la complessa Rouge Sunneige: suoni aperti, notevole interplay e finale liquido.


Firmata da entrambe le musiciste è l’alternative take Led/Express registrata dal vivo, la più libera (in senso jazzistico…) tra le composizioni presenti nel lavoro, che rappresenta l’ultimo brano della scaletta e decreta – se ancora ce ne fosse bisogno – le assolute capacità tecniche e comunicative di questo gruppo, che varrebbe davvero la pena di ascoltare in concerto.