Jazzhaus – JHR 018 – 2008
Gabriele Mirabassi: clarinetto
Pasquale Stafano: pianoforte
Gianni Iorio: bandoneon, accordion
Alessandro Terlizzi: contrabbasso e basso elettrico
Un incontro imprevedibile quello tra la nuova rivelazione del clarinetto italiano, Gabriele Mirabassi, che ha raggiunto ottimi livelli l’anno appena trascorso con Canto di Ebano, e il trio di musicisti che compone, ormai da diversi anni, il Nuevo Tango Ensamble, che può contare al suo attivo già tre diversi dischi. Più d’una le ance che si sono succedute nelle collaborazioni con l’ensemble (tra gli altri Javier Girotto), e sempre di alto livello: in questo caso, naturalmente, non si potevano che avere buoni frutti. Non presente su tutte le tracce, Mirabassi disegna abilmente le melodie di tipica ed evidente (nonché dichiarata, naturalmente) matrice argentina, per quanto la quasi totalità dell’album sia composta da composizioni originali (fanno eccezione due brani dell’immancabile Astor Piazzolla in conclusione): riferimento principale è il quintetto del grande bandoneonista sudamericano, per quanto, se lui ha potuto dichiarare che la sua musica era “90% musica contemporanea, 10% tango”, in questo caso naturalmente una buona fetta va al jazz: questo si rivela infatti un elemento lessicale imprescinbile. Il trio è splendidamente affiatato, anche grazie ai diversi anni dedicati all’indagine di un solo ambito (per quanto aperto) musicale: il clarinetto si inserisce in un tessuto già coeso, punteggiando ulteriormente il discorso già avvolgente di Stafano, Iorio e Terlizzi. Le sonorità calde, le ritmiche trascinanti e l’indubbia maestria di tutti i musicisti rendono Tango mediterraneo un omaggio raffinato e intrigante alle musiche di un grande maestro, non condotte unicamente attraverso la rilettura di brani dello stesso Piazzola come di solito accade, ma attraverso una scrittura creativa. E’ questo un genere, quello del tango, che (soprattutto in Italia), spesso viene relegato in ambiti commerciali che gli stanno davvero stretti: in questo caso, invece, l’operazione riscopre lo spirito originario di questa musica, con grande soddisfazione di tutti.