Ance Migratorie – Ance Migratorie

Ance Migratorie

Collettivo Basse Sfere – BS 013 – 2008

Enrico Sartori: clarinetto alto, clarinetto

Tim Trevor-Briscoe: clarinetto

Olivia Bignardi: clarinetto

Achille Succi: clarinetto basso


In questo disco il protagonista è un organico davvero particolare: un quartetto di clarinetti. Le ance si scontrano con un repertorio quasi interamente costituito da brani originali (tra le eccezioni Lush Life di Billy Strahorn e la ben nota African Flower di Duke Ellington). Tappeto indispensabile per l’operazione risulta l’eccellente precisione ritmica e timbrica del clarinetto basso di Achille Succi, che scandisce i tempi e guida l’intero organico verso terreni inesplorati, con risultati sempre affascinanti. Meno ostico all’ascolto di quanto si potrebbe pensare, in realtà Ance Migratorie fa dell’omogeneità timbrica lo spazio per scavalcare il suono alla ricerca di una musica polifonica e spesso dal sapore di madrigale (pur senza scordare momenti più liberi: basti notare la parte centrale di Money Shuffle, brano a firma di Olivia Bignardi), tanto le voci si amalgamano con profondità pur senza perdere ciascuna la propria identità. In verità di jazz strettamente inteso non ce n’è molto (quasi abolito lo swing, in favore proprio dei pedali di Succi), e anche l’improvvisazione (com’è probabilmente d’obbligo con intrecci “vocali” di questo tipo) è, a quanto sembra dall’ascolto, ridotta all’osso. A vincere sono proprio la scrittura stratificata, ben congegnata, e l’impasto timbrico.


I quaranta minuti del disco non risentono per nulla della particolarità dell’organico, che anzi non stanca mai, proprio grazie all’inventiva nella strutturazione dei brani e all’abilità di ciascun strumentista.


Un’operazione certo particolare e rischiosa, ma andata decisamente a buon fine.