Autoprodotto – 2008
Andrea Colli: batteria
Raf Marchionna: chitarra acustica, chitarra elettrica
Gabriele Evangelista: contrabbasso
Giacomo Riggi: vibrafono
Nico Gori: clarinetto, sassofono soprano
“Meno male che qualcuno c’ha pensato”, viene in mente a leggere il titolo di quest’album: in effetti, specialmente qui in Italia (sua patria d’adozione: viveva da anni a Genova ed è attualmente sepolto nel cimitero di Isola del Cantone), la scomparsa di Bobby Durham nel luglio del 2008 non aveva suscitato molta eco nel mondo del jazz. Eppure Durham è ricordato per una sterminata valanga di collaborazioni con personaggi fondamentali nella storia del jazz, e in primo luogo al suo sodalizio, più che decennale, col leggendario trio di Oscar Peterson. A Andrea Colli, dunque, tutto il merito dell’iniziativa.
E non è l’unico che il batterista (dell’Isola d’Elba) raccoglie con Keep Swingin’: nei nove standard qui affiancati (da A mural from two perspective, brano non dei più noti di Duke Ellington, ai più classici The song is you e Summer in central park) Andrea Colli ha modo di mettere in mostra un approccio delicato ed elegante alla batteria, dotato di vero swing, caratteristiche che vengono esaltate dalla sommessa ma ben presente creatività degli altri membri del gruppo, in particolare del chitarrista Marchionna. Il richiamo evidente è al jazz proprio degli anni ’50, i primi tempi del cool e via discorrendo: gli stilemi sono attraversati con padronanza e versatilità, per quanto – purtroppo – a volte non ci si riesca a togliere di dosso una certa sensazione di ripetitività. A parte questa pecca, forse inevitabile in ogni operazione del genere, il disco è coeso e ben suonato, genuino e, soprattutto, onesto.