Pata Music – PATA19 – 2008
Norbert Stein: sassofono tenore
Matthias Muche: trombone
Michael Heupel: flauti
Sebastian Gramss: contrabbasso
Christoph Haberer: batteria
Ancora non molto noto e seguito in Italia, Norbert Stein da più di quindici anni (e altrettanti dischi) porta in giro per il mondo un’idea di musica direttamente derivata dalla Patafisica: l’idea fondamentale è la distruzione dei confini e delle normali logiche: logiche del ragionamento per la Patafisica, logiche della musica per Norbert Stein. E’ così i vari gruppi che a questa teoria si ispirano, e che gravitano attorno al sassofonista, si chiamano Pata Quintet, o Pata Orchestra, o, come in questo caso, Pata Generators. Con Direct Speech siamo di fronte allo scontro diretto di tre strumenti a fiato che rendono il suono dell’ensemble complessivamente vicino a quello di una big-band, anche se la mancanza di uno strumento armonico rende il tutto più “arioso” e, per l’appunto, aperto. Se si vuole fare un confronto, su più punti è possibile trovare legami con le vicessitudini artistiche di un altro sassofonista poco noto in Italia (ma questa volta la cosa è più bizzarra, essendo lui italiano): Carlo Actis Dato. In entrambi i casi la libertà espressiva gravita spesso attorno alla sovrabbondanza di ottoni di vario tipo, e spesso la costruzione di un brano attorno a un pattern melodico precostituito e poi smontato va di pari passo tra i due musicisti. Forse Stein ha dalla sua una radicalità ancora maggiore (in Dato forse stemperata dal riferimento costante alla musica popolare), tanto che il disco è difficilmente descrivibile, etichettabile e quant’altro. Quello che si può scrivere senza timore di cadere in errore è che l’originalità del progetto, il feeling tra i musicisti e la tecnica perfetta del leader (ma non solo) rendono Direct Speech un disco raro, che si separa nettamente dalla media del mercato jazzistico attuale, troppo spesso attorcigliato su stilemi continuamente reiterati, stilemi che Stein distrugge con intelligenza e (perché no) ironia.