Double Stroke Records – DSR 0801 – 2008
Lorenzo Paesani: pianoforte, fender rhodes
Niccolò Faraci: contrabbasso
Alessandro Blasi: batteria
Claudio Fasoli: sassofono
Ecco un esempio di quando ci si trova in imbarazzo di fronte a giovanissimi strumentisti che riescono a registrare un album che di “promesse”, né giovani né vecchie, non ne contiene (se non quella di ulteriori lavori della stessa caratura), perché tutti gli obiettivi sono stati raggiunti, almeno dal punto di vista di chi il disco lo ascolta. Il trio Mowgli per questa occasione raccoglie nove brani originali (equamente distribuiti, tre a testa, tra tutti i musicisti) che raggiungono un’ottima fusione tra le timbriche jazz più tradizionali e un approccio decisamente di confine, che porta il marchio netto non solo dell’improvvisazione ma anche della cultura musicale “pop”, dal rock alle musiche più aggressive. Un perfetto mix di tendenze diversissime (non mancano riferimenti alla musica classica) che non si scontrano tra loro; o meglio, lo fanno ma producendo come risultato un’unione perfetta, in qualche modo corrispondente nostrano del gruppo The Bad Plus, che (giustamente) raccolgono consensi dall’altra parte dell’Atlantico. In questo caso, l’accento è messo molto più, però, sulla scrittura e sull’interplay tra i musicisti, e le influenze rock e pop sono lasciate più all’orecchio dell’ascoltatore e alla sua capacità di discernimento che non alla rielaborazioni di brani provenienti da quel genere, come nel caso americano. Comunque, non è questo il luogo per fare paragoni: si è voluto dare un’idea del concetto, ma l’importante sta nel modo in cui i tre giovani musicisti padroneggiano i loro strumenti e nell’abilità che hanno raggiunto nel suonare insieme, trovandosi a proprio agio negli andamenti musicali più disparati. Nota di merito anche per le performance di Claudio Fasoli: nei due brani in cui compare condisce a perfezione brani articolati e complessi ma di coinvolgente appeal.