Angelo Olivieri – Caos Musique

Angelo Olivieri - Caos Musique

Terre Sommerse – TSJEI006 – 2009




Angelo Olivieri : tromba

Vincent Courtois: violoncello

Marco Ariano: batteria, percussioni. oggetti

Antonio Pulli: interactive electronics





Caos Musique è il risultato dell’incontro sonoro dei suoi quattro protagonisti. Angelo Olivieri – padrone di casa più che guida della formazione, come vedremo in seguito – accoglie nei solchi del disco il violoncello di Vincent Courtois, le percussioni di Marco Ariani, gli interventi elettronici di Antonio Pulli. Il risultato è in un percorso estremamente libero e costellato in maniera eclettica di riferimenti a stagioni musicali anche distanti tra loro.


Il primo ascolto del lavoro rimanda alle tematiche del free: incontro, scontro e confronto di suoni, il gioco della formazione si sviluppa principalmente sulle possibilità scaturite dalle concomitanze delle linee melodiche e delle timbriche dei vari strumenti. Courtois e Olivieri, principali protagonisti di Caos Musique, si rincorrono e si affrontano a viso aperto, passando con versatilità attraverso i vari registri offerti dai propri strumenti. Il supporto offerto da Ariano e Pulli amplia la voce del quartetto, mettendo a disposizione le tensioni offerte dalle percussioni e dalie “interferenze” sintetiche: in pratica, creano i contorni entro i quali si sviluppa il dialogo e partecipano a loro volta con spunti alla conversazione.


Questo è il senso dell’affermazione fatta in precedenza: Olivieri più che guidare in termini canonici il quartetto, indirizza gli argomenti di una conversazione che si snoda poi in maniera completamente paritetica.


Se questa è la cifra principale, sono poi diversi i momenti e i passaggi in cui le quattro linee vanno a combinarsi in maniera più usuale o, se si vuole, meno estrema: il violoncello dialoga con la batteria a formare una sezione ritmica, slanci improvvisi portano il quartetto alla individuazione e alla gestione di veri e propri temi. In quest’ottica possono essere intese le due versioni di Strange Attractor (in apertura e chiusura del disco), ma anche la deriva hendrixiana di Jimi’s wings, conclusa con risultato d’effetto da un richiamo coltraniano.


Allo stesso modo, entrano richiami a stagioni diverse del jazz: i suoni citano in alcuni passaggi le voci dei grandi maestri e i quattro lasciano infiltrare melodie tra le proprie note. Lo sviluppo cercato dai quattro privilegia, di volta in volta, la personalità e i riferimenti alle tradizioni, la libertà creativa e lo sguardo alle avanguardie. La sintesi è il risultato delle spinte varie e contrapposte: può capitare di ascoltare una marcia, The Stars and the Pilgrims, aprirsi in un attimo in una situazione completamente libera, nella quale le note della tromba evocano una canzone popolare quale Come prima, più di prima.


Infine, sia le note di copertina di Mario Gamba che i ringraziamenti di Angelo Olivieri pongono l’accento sulla figura di Louis Armstrong. Se Gamba nella sua descrizione punta sull’aspetto innovativo della musica di Satchmo, Olivieri, più ironicamente, cita una delle frasi di Armstrong (“what we play is life”) come paradigma del percorso sonoro di Caos Musique per chiedersi “… e se fosse jazz?”.