Angelo Valori – Notturno Mediterraneo

Angelo Valori - Notturno Mediterraneo

Egea – SCA 154 – 2009




Gabriele Mirabassi: clarinetto

Petro Tonolo: sax tenore e soprano

Marco Zurzolo: flauto e sax contralto

Peo Alfonsi: chitarra

Erasmo Petringa: oud e violoncello

Gil Goldstein: pianoforte

Salvatore Maiore: contrabbasso

Antonio Mambelli: batteria e percussioni

Angelo Valori: direzione, composizione





L’idea di questo progetto nasce in occasione dei Giochi del Mediterraneo che si sono tenuti a Pescara nel giugno del 2009 grazie all’estro di Angelo Valori, che qui compone, arrangia e dirige l’ensemble, e all’intuizione di Tonino Miscenà che ha prodotto il tutto per l’etichetta perugina Egea. Quel che ne è venuto fuori sono queste sei composizioni originali, più due intermezzi, racchiuse nell’album Notturno Mediterraneo registrate il 10 e 11 maggio al teatro Circus di Pescara.


L’intento dunque non poteva essere che quello di cercare di rappresentare al meglio le atmosfere e i suoni riconducibili ai paesi mediterranei volendosi soffermare, come sottolineato dallo stesso autore nel curato book interno al cd, sulla varietà melodica e con la ricchezza di scale ed inflessioni proprie della musica mediterranea. Ecco allora che a diventare protagonisti sono da una parte i fiati, con il clarinetto del sempre ottimo Gabriele Mirabassi e i sassofoni di Pietro Tonolo e Marco Zurzolo, e dall’altra la ritmica formata dal contrabbasso di Salvatore Maiore e le percussioni di Antonio Mambelli con gli altrettanto pregevoli Peo Alfonsi alla chitarra classica, Erasmo Petringa all’oud e violoncello e Gil Goldstein al pianoforte a colorare e fornire un tappeto davvero suggestivo. Una formazione davvero con i fiocchi che ha saputo perfettamente interpretare al meglio la scrittura di Valori, dove l’elemento centrale viene ad essere proprio la musica d’insieme, fatta di scale arabe, accordi minori e melodie che evocano incantevoli e stimolanti paesaggi.


Lode a tutti, da Valori, che ha ideato e costruito il tutto con passione e gusto, ai vari musicisti chiamati in causa dove, dagli spunti solisti fino agli interventi più nascosti, è l’armonia la vera protagonista. Una splendida colonna sonora di un viaggio mediterraneo con un pensiero finale anche al terremoto che ha ferito l’Abruzzo proprio nelle sere e nei luoghi in cui venivano scritte le musiche di questo progetto attraverso il delicato brano che chiude l’album, Il volo dell’Aquila ferita.