Marcello Sebastiani – Bass Express

Marcello Sebastiani - Bass Express

Drycastle Records – DR 029 – 2009




Marcello Sebastiani: contrabbasso







Preludi, mantra, standard e la ripresa di un brano della tradizione popolare abruzzese come Tutte le funtanelle. Questo il percorso spazio-temporale, per citare le note di copertina di Luigi Onori, operato da Marcello Sebastiani in Bass Express, lavoro in solo contrabbasso pubblicato per la Drycastle Records.


Bisogna notare, innanzitutto, come Sebastiani consideri il suo strumento alla stregua di un fiato o di una voce: questo il cardine filosofico del lavoro. In pratica, non si tratta di un lavoro costruito intorno agli stilemi e alle necessità espressive del contrabbasso, con le linee di basso a fare da pietra fondante per lo sviluppo del discorso e con il musicista alla ricerca del modo di sopperire all’assenza degli altri strumenti. Bass Express prende le mosse proprio dall’attitudine melodica del contrabbasso e, in particolare, dello stile di Sebastiani, spesso colorato dall’uso del legato e della voce per doppiare le note.


Ovviamente, il contrabbasso – per il suono, per l'”andatura” e per le possibilità armoniche – si differenzia da un sassofono o da qualsiasi altro strumento fiato: questo permette alla costruzione musicale intrapresa da Sebastiani di essere più completa e definita. La melodia e, di conseguenza, la libertà esecutiva che il contrabbasso può permettersi in una situazione simile divengono le condizioni necessarie e gli obiettivi del lavoro. A questi elementi si aggiungono le funzionalità armoniche dello strumento, la possibilità di sostenere le melodie con frasi e raccordi, alcune sovraincisioni a dare corpo e volume alle idee di Sebastiani.


La visione libera del suono si applica nelle quattro direzioni stilistiche intraprese nel disco. Come afferma anche Onori nelle note di copertina – la voglia e la necessità di non rimanere chiuso all’interno della letteratura jazzistica portano il contrabbassista ad esplorare terreni diversi: Satie, con i quattro preludi che aprono il disco; la deriva indiana dei tre mantra composti da Sebastiani; la ripresa lirica e intensa di Tutte le funtanelle, reso nella sua poetica struggente dalle sospensioni evocative e dal senso di attesa che anima l’esecuzione.


L’uso dell’archetto, gli ostinati, il legato, gli armonici: il contrabbasso viene sfruttato in ogni modo possibile per interpretare il ruolo solista e melodico, voluto da Sebastiani.


Bass Express si pone come naturale successore di Duets, lavoro che Sebastiani aveva pubblicato nel 2001: in quel caso, la linea seguita era stata quella di scegliere quattro solisti (Claudio Fasoli, Garrison Fewell, Tino Tracanna e Geoff Warren) ed esplorare, con ognuno di loro, le possibilità della conversazione a due. Già allora, il contrabbasso fungeva da baricentro per un percorso che guardava a stili, influenze e necessità espressive differenti. In Bass Express, il centro focale dell’esplorazione sono le quattro corde e l’anima pulsante del contrabbasso: un racconto vario, spesso sorprendente, evocativo, libero da preclusioni formali, dedito alla ricerca della voce dello strumento, svincolato dal suo usuale ruolo di accompagnamento.