Gallo and The Roosters and Gary Lucas – The Exploding Note Theory

Gallo and The Roosters and Gary Lucas - The Exploding Note Theory

El Gallo Rojo – 314-25 – 2009




Danilo Gallo: contrabbasso

Gerard Gschloessl : trombone, sousaphone

Achille Succi: clarinetto basso

Zeno De Rossi: batteria

Gary Lucas: chitarra elettrica, dobro







Spesso nel recensire un disco, si è costretti al paragone con altri dischi o si è portati ad individuare generi e stili musicali per poter far comprendere meglio al lettore cosa accade all’interno dei brani… in alcuni è una scelta naturale, in altri una scorciatoia… Questa premessa è necessaria per parlare di The Exploding Note Theory, il nuovo lavoro di Gallo & The Roosters, affiancati per l’occasione da Gary Lucas.


Danilo Gallo propone un’operazione trasversale attraverso generi, suoni, modi stessi di intendere la musica e riferimenti ad arti e discipline diverse. Il disco si rivela, inoltre, come un lavoro complessivo del collettivo El Gallo Rojo, vista la presenza di brani composti da Alfonso Santimone e Enrico Terragnoli, oltre ai presenti Gallo e De Rossi.


Piccole suite e ragionamenti complessivi che vanno oltre il confine imposto dalle singole tracce. A colorare la musica di The Exploding Note Theory sono il blues, il klezmer, le danze popolari ma anche il drum’n’bass e momenti di interpretazione libera e informale. Tutto questo in un alveo complessivo riconducibile a un incrocio personale e sempre incalzante di rock e jazz. La premessa fatta l’inizio, serviva per giustificare l’elenco precedente e, soprattutto, lo sviluppo successivo che deriva da questa affermazione. Vale a dire la possibilità di spostarsi attraverso generi e espressioni per riflettere sulla mole di informazioni e stimoli differenti che riceviamo ogni giorno dai vari mezzi di comunicazione: tutto questo grazie a una formazione atipica, ad un atteggiamento aperto e a musicisti in grado di passare rapidamente e sempre con grande proprietà di linguaggio da un contesto all’altro.


Trombone e sousaphone, clarinetto basso, chitarra elettrica e dobro, uniti a una ritmica tradizionale e acustica nei suoni quanto affiatata nella pratica e nelle intenzioni e capace di spaziare in ogni direzione. Più che riferirsi ai generi, vale la pensa di soffermarsi sulla visione eclettica che accoglie e sviluppa tutti gli elementi contenuti nelle composizioni portate in studio e nelle intuizioni dei musicisti. Individuare i principi comuni alle varie anime per poter innestare su questi le voci e le intenzioni diverse, dare coerenza ragionando sugli elementi di partenza di una ipotetica esplosione generale, riprendendo in qualche modo il senso del titolo, senza puntare a un principio precostituito da dimostrare.


La presenza di un musicista come Gary Lucas nel lavoro evidenzia maggiormente il modus operandi del gruppo. Lucas ha suonato con Chris Cornell e Jeff Buckley come con Captain Beefheart e Dr. John. Un musicista a tutti gli effetti parte di un’avanguardia del rock, creativa e alla ricerca di soluzioni ancora da consolidare. L’incontro con i membri di El Gallo Rojo è per questo assolutamente naturale e il disco ne rispecchia con assoluta fedeltà le motivazioni.


L’incrocio di linguaggi porta ad una coesistenza felice e non una ad incomprensibile babele. Il ragionamento è continuo e coinvolge tutti gli stimoli possibili, dal cinema al calcio – come dimostrano i titoli Bela Lugosi, Ed Wood e Ivano Bordon – dalle diverse tradizioni, come si diceva, alle possibilità seminali di un incrocio sonoro e sintattico tra jazz e rock. In particolare, quest’ultimo punto si pone all’attenzione per tutto il corso del disco e rimanda alle tante radici comune ai due generi, il blues in primo luogo, e alle tante esperienze che hanno cercato un ponte fra i linguaggi.


Danilo Gallo e suoi compagni d’avventura, però, spogliano di sovrastrutture e elementi estremamente barocchi il risultato. The Exploding Note Theory porta con sé molti degli spunti propri della filosofia del collettivo El Gallo Rojo – come, ad esempio, l’ironia, la forza d’impatto, la necessità di far convergere nella propria musica di ingredienti estremamente diversi – riuscendo a dare in questo modo omogeneità e visione d’insieme al lavoro.