John Taylor – Phases

John Taylor - Phases

CAMJazz – PRM7816-2 – 2009




John Taylor: pianoforte, tastiere






Dodici delicatissime “scene d’inverno” popolano Phases, espressione straordinariamente matura in piano solo di uno dei principali protagonisti degli ottantotto tasti nella scena jazz europea. Le note letteramente sgocciolano nei brani presentati, raggiungendo vette di impressionismo forse ineguagliate (si veda il brano Autumn, che insieme ad altri tre titoli costituisce una sorta di ciclo delle stagioni), e mettendo ancora una volta ben in evidenza (e forse qui più che altrove) la liricità contemporanea e, si potrebbe quasi dire, raggomitolata su se stessa (linee melodiche spezzate e non sempre distinguibili dal puro andamento armonico risultano comunque veramente liriche, di una liricità per l’appunto contemporanea e mai melensa) di un pianismo che vede inevitabilmente in Jarrett un maestro ma anche un ostacolo da superare: un superamento che avviene tramite la rarefazione, l’eliminazione di qualsiasi concessione al virtuosismo e all’easy listening. Eppure, e qui è la grande forza di Phases, la musica di Taylor è talmente ricca di sfaccettature che si può ascoltare in tutti i modi: distrattamente, mentre si legge, oppure con attenzione, possibilmente in cuffia (notevole la qualità dell’incisione, come sempre in casa CAMJazz) e apprezzando davvero ogni singola nota e ogni singolo silenzio. Certo può subentrare una certa sensazione di estraneità e di straniamento ma, vorremmo dire, è questa la contemporaneità in musica (si ascolti il brano Foli per averne un’idea).


Non si può scrivere molto a lungo di Phases: si tratta di un disco “punto d’arrivo” che uno dei grandi musicisti odierni mette a segno dopo diversi album che erano già qualcosa più di una promessa (si pensi a Angels of Presence), è la quintessenza dello stile a cui Taylor ci ha abituato e di cui si è già tanto parlato.