Foto: Alberto Lattanzi
Swingle Singers
Pescara, Teatro Massimo – 19.2.2010
Joanna Goldsmith: soprano
Sara Brimer: soprano
Clare Wheeler: mezzosoprano
Lucy Bailey: mezzosoprano
Richard Eteson: tenore
Christopher Jay: tenore
Kevin Fox: basso
Tobias Hug: basso
Prendere la Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven, aggiungerci una ritmica da disco music fine anni ’70, non contenti di questo aggiungere ancora sopra una serie di citazioni dei maggiori successi del genere, come Staying alive dei Bee Gees e Lady Marmalade delle Labelle, e brani variamente ritmati, come Bad di Michael Jackson, ed eseguire tutto a cappella senza risultare kitsch, anzi, portando in tutta questa stratificazione di suoni grazia ed eleganza. O ancora eseguire Il volo del Calabrone di Rimskij-Korsakov in una versione dove al virtuosismo si uniscono coreografie e ironia. O ancora la versione splendida e coinvolgente di Bella ciao, con cui si è concluso il concerto, profonda nel sentimento, perfetta nella costruzione.
Questi sono stati i tre brani eseguiti dagli Swingle Singers come bis del loro concerto pescarese, straordinaria conclusione di un percorso divertente, vario e ben costruito, oltre che splendidamente eseguito, tra canzoni pop presenti in Ferris Wheels, il loro ultimo lavoro, brani dei Beatles, arie classiche e qualche passaggio nel jazz. Otto musicisti in grado di ricreare suoni e modi di utilizzare gli strumenti in maniera straordinaria, di proporre l’enorme virtuosismo dei propri mezzi con leggerezza ed eleganza e lavorare anche sugli aspetti coreografici del concerto. Senza dimenticare di coinvolgere il pubblico con le presentazioni in italiano dei brani e con una breve lezione dimostrativa e divertente di come “suonare” la batteria. Il concerto di Pescara ha messo in evidenza come il virtuosismo e la preparazione certosina di ogni dettaglio diventano semplici strumenti, mezzi per ottenere qualità artistica e coinvolgimento del pubblico, per eseguire in modo sempre spettacolare, equilibrato e profondo ogni brano.
Una performance di altissimo livello che conferma il gruppo come una delle maggiori espressioni del canto a cappella. Formati nel 1963 da Ward Swingle, gli Swingle Singers hanno saputo, attraverso continui cambi di organico e una costante apertura a repertori diversi, tenere sempre alta la qualità e l’intensità emotiva delle loro performance. Lo hanno dimostrato in anni di collaborazioni ed esecuzioni ad altissimo livello – come l’Aria sulla Quarta Corda di Bach eseguita con il Modern Jazz Quartet e divenuta, per noi italiani, la sigla di Superquark oppure la collaborazione con Luciano Berio per l’esecuzione di Sinfonia – lo hanno dimostrato una volta di più sul palco de Teatro Massimo.