Marta Raviglia Quartet @ John & Jazz

Foto: Fabio Ciminiera









Marta Raviglia Quartet @ John & Jazz.

Roseto, Bar Sportivo – 27.3.2010


Marta Raviglia: voce, live electronics

Simone Sbarzella: pianoforte, tastiere

Roberto Raciti: contrabbasso

Claudio Sbrolli: batteria


Un concerto particolare in un posto altrettanto sui generis. La musica del quartetto di Marta Raviglia si muove in maniera del tutto eclettica e trasversale: gli effetti sui suoni e sulla voce, i suoni marcatamente acustici della ritmica, i riferimenti di natura diversa tra loro e reinterpretati secondo linee espressive spesso sorprendenti, predilezione per la teatralità della performance.


La voce di Marta Raviglia è uno strumento dalle possibilità ampie dove si stratificano le attitudini liriche, la canzone, i riflessi delle avanguardie. Potenza e sussurri, sorprese e interpretazioni sceniche si mescolano di continuo: gli elementi sono continuamente “corroborati” dagli interventi operati dalla Raviglia attraverso l’elettronica e dal continuo dialogo con i suoni delle tastiera di Simone Sbarzella.


Il suono del quartetto si completa con la ritmica formata dal contrabbasso di Roberto Raciti e dalla batteria e dalle percussioni di Claudio Sbrolli: un sostegno marcatamente acustico, realizzato dall’unione delle linee rigorose di Raciti con gli oggetti e gli interventi poliedrici di Sbrolli.


Scelte sonore anche radicali ed estreme in alcuni passaggi, decisamente più calibrate e coscienti, se si vuole, rispetto a Spiral Tales, disco pubblicato nel 2007 dal quartetto. Come nel lavoro, dal vivo la formazione porta un repertorio e un modus operandi dove si possono ritrovare riferimenti al drum’n’bass e ai Sonic Youth, a Bjork e a Maria Pia De Vito, ma anche a Tim Buckley e ai testi del poeta e narratore inglese Mark Haddon. Lo scatto in avanti nell’esibizione dal vivo viene effettuato grazie ad una grande partecipazione da parte dei quattro, a una concentrazione molto profonda e anche alla maturità acquisita nel corso dei tre anni trascorsi dalla precedente pubblicazione: soprattutto la disposizione nel captare lo spirito del momento e di essere aperti alle derive della musica permette di instaurare un dialogo sempre più serrato con il pubblico e lascia ai brani la possibilità di fluire e di svilupparsi in maniera efficace.


John & Jazz è una rassegna organizzata dall’associazione Trem Azul all’interno di un piccolo bar, il Bar Sportivo, appunto, giunta quest’anno alla sua seconda edizione. L’ambiente è spartano, nel bar on ci sono le sedie e tutto viene messo completamente a disposizione della spazio dedicato alla musica, la capienza è ridotta, tanto che sono in molti a seguire il concerto dai tavolini sul marciapiede: lo scenario richiama in qualche modo quello del Moody Jazz Café, con gli espositori delle schedine e l’arredamento tipico del bar. La scelta dei gruppi alterna solisti ospiti della ritmica residente – il BEM Trio composto da Massimiliano Coclite, Edmondo Di Giovannantonio e Bruno Marcozzi – a formazioni giovani e “alternative”: in entrambi i casi il programma manifesta il coraggio di proporre gruppi dalle sonorità meno immediate e l’integrità di portare comunque in un ambiente tanto angusto nomi come Irio De Paula e Javier Girotto, quando potrebbe essere facile e maggiormente gratificante sotto il profilo economico scegliere per questi concerti un auditorium tradizionale, perdendo però il contatto personale ed estremamente ravvicinato, ma anche rispettoso e attento, con cui si svolgono i concerti di John & Jazz.