Keith Jarrett/Charlie Haden – Jasmine

Keith Jarrett/Charlie Haden - Jasmine

ECM – ECM 2165 – 2010




Keith Jarrett: pianoforte

Charlie Haden: contrabbasso







Con una nuova raccolta di ballads, di standard più o meno noti, di canzoni dalla chiara dimensione romantica, Keith Jarrett ritorna in studio rispolverando eventi che, a detta degli “storici”, sembravano forse conclusi. Addirittura definitivamente abbandonati.


L’ultimo lavoro inciso in studio dal Maestro risale infatti al 1999 in occasione del solitario The Melody At The Night With You, al quale questa registrazione effettuata nel 2007 si avvicina per esiti e fascinazioni.


Ed invece, grazie al film-documentario Rambling Boy ad opera del regista Reto Caduff dedicato alla vita di Charlie Haden, si è messo in moto un incontro artistico e umano che tra Jarrett ed il contrabbassista della Liberation Music Orchestra non avveniva dal lontano 1976.


I riferimenti discografici in esame sono quelli della celebre triade di LP pubblicati dal “quartetto americano” (Byablue, The Survivors’ Suite e Eyes Of The Heart) nonché relativi a Closeness Duets, disco di duetti a nome di Haden anch’esso risalente al 1976).


Il risultato è un attraversamento di melodie e silenzi, abbandoni poetici e compiuto sentimento lirico che in questa raccolta più che riecheggiare in favore di una stucchevole celebrazione esibizionista, restituisce una delle tante – e genuine – identità jarrettiane care al sessantacinquenne pianista di Allentown.


Privo di gratuite acrobazie e manifestazioni virtuosistiche eclatanti, questo Jasime accende uno scambio di intrigante valenza musicale tra due eleganti signori, ben propensi ad un dialogo costante e fluente.


Un disco – scrive Jarrett nelle note – da ascoltare a tarda notte insieme al proprio compagno o con la propria moglie.


Le immagini docili, evocative, ricche di profonde e intense fibrillazioni nella proficua “conversation” tra i due, conducono a magnifiche affinità elettive come nella versione di Where Can I Go Without You, col sempre pensoso suono di Haden – quasi a bilanciare il controcanto sibillino del pianista – o nello swing incalzante e cantabile di No Moon At All.


Incantevole è poi la riflessione letteraria nell’intro di I’m Gonna Laugh You Right Out of My Life, episodio di grande rapimento emotivo, “morbido” e chiaroscurale.


E se per l’ennesima reinterpretazione di Body And Soul Jarrett rievoca l’immergersi nell’amore incondizionato per gli standard più battuti (innumerevoli sono le versioni in trio), in punta di piedi ma lasciando tracce indelebili, con One Day I’ll Fly Away il duo segna la controtendenza ad affrontare una vecchia pop song firmata da Joe Semple (con testi di Will Jennings) portata al grande pubblico da Randy Crawford, e, in tempi più recenti da Lalah Hathaway.


Bella ed intimista affiora poi la docile interpretazione dell’immortale Goodbye (Gordon Jenkins la scrisse nel 1934), con Haden sempre più soffuso, scuro, lontano.


For All We Know e Don’t Ever Leave Me, che aprono e chiudono il lavoro, splendono anch’esse di luce propria, riecheggiando antiche meraviglie nel profondo dettato e nella libera inappuntabile interpretazione che rappresentano in definitiva i tratti distintivi di un’incisione sempre colloquiale e spiritualmente “confessional”.