Terez Montcalm – Connection

Terez Montcalm - Connection

Odd Times Records – OTR 016 – 2010




Terez Montcalm: voce e chitarra

Alain Bastien: batteria

Francois Marion: contrabbasso

Jean-Sebastien Williams: chitarra

Michel Cusson: chitarra, pianoforte






Connection più che un disco, può dare l’impressione di essere un biglietto da visita, una sorta di promo realizzato per far conoscere le capacità compositive, musicali e canore di Terez Montcalm. Per essere più precisi il lavoro potrebbe corrispondere a quello che in letteratura si chiama romanzo di formazione, luogo in cui sono racchiusi i sogni, gli amori artistici e le influenze di uno scrittore in nuce. Connection non è il primo lavoro della cantante canadese – ce ne sono quattro alle spalle – ma l’impressione che da è proprio quella. Il gruppo che l’accompagna è rodato e tecnicamente ineccepibile. Quello che forse manca a Terez è il colpo di reni definitivo, l’andare oltre i suoi dischi precedenti e i suoi amori musicali, nonostante sei dei tredici brani presenti nel disco sono scritti da lei. I pezzi restanti appartengono al patrimonio della musica mondiale: U2, Cole Porter, Nina Simone, Aznavour di Je n’attendais que toi, e in chiusura, di disco, una delicata interpretazione di E penso a te del duo Mogol/Battisti. La sua voce dolce e suadente, a volte sommessa, sa diventare aggressiva e diretta in base all’interpretazione che bisogna dare dei brani, sia che li canti in inglese o francese. Connection, il pezzo iniziale, parte aggressivo, ricorda nell’attacco Joplin o Hendrix, per poi svolgersi seguendo gli schemi di una rock song. Terez Montcalm non ha mai nascosto di essere una jazzista con un “polso” da rocker, che ama reinterpretare i pezzi di altri accanto alle sue canzoni. Anche in questo disco, come nel precedente Voodoo l’assiste il pianista e chitarrista Michel Cusson, spina dorsale della formazione e già membro del gruppo fusion canadese Uzeb. La seconda traccia, Where The Streets Have No Name, degli U2 si apre con un dialogo tra chitarre che sfocia nell’attacco dolce e deciso di Terez. E’ un’interpretazione rock dalle forti tinte blues e soul. Le Requin Danse è ingioiellato da un violino dal suono penetrante che sfida i vocalizzi jazzy di Terez. Il disco scorre via con un’intensa C’est magnifique di Cole Porter e una sussurrata My baby just cares for me di Nina Simone. Private Lies ricorda nell’intensità interpretativa gli Eagles di Hotel California, mentre Si je t’ai deçu e Risque sono due tracce “alla Terez Montcalm”, personalissime ed emotivamente cariche. C’est extra di Ferré è una spanna più avanti rispetto alle altre cover contenute nel disco. La rabbiosa Comme je suis conferma che Terez ha notevoli capacità musicali e compositive. Deve perseguirle e regalarci il disco della piena maturità.