Rosario Di Rosa Trio – Cabaret Voltaire

Rosario Di Rosa Trio - Cabaret Voltaire

Abeat Jazz – ABJZ074 – 2010




Rosario Di Rosa: pianoforte

Paolo Dassi: contrabbasso

Riccardo Tosi: batteria






Cabaret Voltaire è senza ombra di dubbio il lavoro più riuscito del musicista e compositore Rosario Di Rosa. Già nel precedente e perfettibile Freedom: Improvised Suites for a trio, il pianista aveva dato l’impressione tangibile di essere sul pezzo e ad un passo dall’opera compiuta. In questo disco sviscera tutto il suo repertorio che attinge a piene mani dalla tradizione del jazz americano: così brano dopo brano ci s’ imbatte in accenni di pianismo anni trenta, oppure in volute free, improvvisazioni bop, o quant’altro richiama il pianismo jazz nelle sue evoluzioni. Ci sono anche palesi rimandi al rock, come in Microtune, al soul ed al funky. Quella di Di Rosa è una sorta di miscela di “non solo” jazz che risulta gradevole, ben riuscita e in diversi punti originale. Insomma sperimenta, improvvisa, cerca un nuovo linguaggio, o per lo meno ci prova, e lo fa bene, con swing, supportato egregiamente dai fidi e rodati Paolo Dessi al contrabbasso e da Riccardo Tosi alla batteria. E’ lampante come i tre usino a pretesto un canovaccio per poi costruirci sopra fughe e ritorni, momenti di quiete sognante e improvvise accelerazioni come nel poetico e cinematografico Lungomare, oppure in Avanspettacolo, o nell’adrenalinico Coffee Effect. Rosario Di Rosa ama Jason Moran e non lo nasconde. Nel metropolitano Basquiat c’è il suono di New York e anche qualche richiamo al pianista afroamericano che ben interpreta gli “umori” della grande mela che vive di jazz. Bello anche il ragtime alla Chaplin di Frank walks every day o il conclusivo e sognante A Riveder Le Stelle. Ha ragione il puntuale Gianmichele Taormina quando dice nelle note d’accompagnamento al disco che Cabaret Voltaire è “Musica tra sogno vero e spontanea avanguardia…”