The Original Triology – Essential for finest gourmets

E’ un terzetto di nuova concezione quello proposto in Essential for finest gourmets, sebbene rappresenti in qualche misura lo “standard” del trio jazz: proprio su questo gioca il nome del progetto che vede coinvolti Carletti, Giovannini e Tardito. Perché il terzetto sia di nuova concezione è facile vederlo dall’organico: due strumenti a fiato e una chitarra non sono certo il classico piano-basso-batteria. Eppure in qualche modo è proprio così (e lo si scopre ascoltando il disco): l’impianto fondamentale non varia, e così anche i ruoli dei musicisti; variano, per così dire, solo i timbri degli strumenti impiegati. La vicinanza e la lontananza contemporanee dal “modello standard” si percepisce con particolare evidenza proprio nei brani di intendimento più classico, come lo spiritoso A cat in a hat o la bella rilettura di Take the A Train. Anche nei brani autografi però il disco risulta gustosissimo proprio grazie all’insolito organico, valorizzato dagli arrangiamenti sempre più che azzeccati: a mettersi in evidenza è in particolare la chitarra di Carletti, sempre in grado di dare il corretto impulso ai brani e a sottolineare bene appunto quell’intreccio di lontananza e vicinanza al trio classico che caratterizza questo progetto. Essential for finest gourmets è un lavoro di grande appeal che, al di là della grandissima e innegabile cura con cui ogni brano è costruito (si vedano gli intricati contrappunti della rilettura di Freedom Jazz Dance), si lascia gustare appieno proprio per la sua freschezza e spontaneità. Inutile aggiungere che il lavoro dei musicisti, per altro perfettamente in sintonia tra loro, è eccellente. Un lavoro raffinato e semplice insieme, insomma, che mette in luce musicisti ancora non protagonisti sulla scena italiana ma che, se il lavoro di ricerca e costruzione di uno stile personale andrà avanti a dare risultati come questo, siamo certi riusciranno presto a “dire la loro”.