Musica Jazz Daily, il quotidiano di Umbria Jazz

Foto: prima pagina Musica Jazz Daily, 17/18 luglio 2010.









Musica Jazz Daily, il quotidiano di Umbria Jazz.


Gli appassionati che si sono recati a Perugia per assistere ai concerti di Umbria Jazz 2010 hanno avuto modo di incontrare una delle novità proposte dal festival quest’anno e sfogliarla giorno per giorno. Ci riferiamo a Musica Jazz Daily, il quotidiano di Umbria Jazz come riporta il sottotitolo del giornale. Ne abbiamo parlato con Filippo Bianchi – direttore di Musica Jazz e, in questa occasione, delle sue otto uscite perugine.



Jazz Convention: Cominciamo dall’inizio: come è nata l’idea di Musica Jazz Daily e quali erano gli obiettivi che vi siete posti?


Filippo Bianchi: L’idea è venuta qualche mese fa all’editore, Fausto Tatarella. Gli obiettivi probabilmente erano più d’uno: vedere se eravamo professionalmente capaci di vincere una scommessa di quella portata; dare visibilità alla rivista nel luogo più frequentato del jazz; sperimentare spunti e idee che poi sarebbero venuti buoni per il mensile, col vantaggio di poter verificare in presa diretta le reazioni dei lettori.



JC: Cosa ha significato portare in trasferta una parte della redazione? Quale è stata l’organizzazione del lavoro e quali sono stati i problemi pratici da affrontare?


FB: Non starei a stilare una lista di problemi, che evidentemente in una situazione così inedita non sono mancati, ma sono anche stati rapidamente risolti via via che si presentavano. L’organizzazione, come si addice a un quotidiano, è stata più elastica e collegiale del solito. Prima dell’inizio di Umbria Jazz, assieme ai miei collaboratori e all’editore, mi sono immaginato i timoni di tutti i numeri del quotidiano. Di quel piano sarà stato rispettato sì e no un 50%, perché ogni giorno arrivavano decine di spunti e sollecitazioni non previste e interessanti, e quindi si cambiava continuamente quanto deciso in precedenza. Il mensile ha i suoi vantaggi, ti consente molta riflessione su quanto stai facendo. Il quotidiano è una fabbrica di adrenalina, più faticoso e più divertente.



JC: Quali sono stati e come avete scelto i contenuti delle pagine di Musica Jazz Daily? Nei numeri che ho visto c’era una combinazione di presentazione dei concerti, guida agli eventi, interviste veloci, spunti dal festival: come avete lavorato in questa direzione?


FB: Abbiamo operato secondo una gerarchia piuttosto classica per Musica Jazz: notizie, informazioni, approfondimenti, recensioni e via dicendo. Il tutto intervallato da piccole pillore di storia, le 101 microlezioni, e da immagini fresche e/o evocative. tentando di trovare un corretto equilibrio fra ciò che il lettore vuole, ma di cui sa già qualcosa, e, dall’altra parte, ciò che è emergente, marginale, non scontato.



JC: Questa iniziativa segna un punto importante nel racconto del jazz. credo che sia stata un’esperienza inedita, quanto meno a questi livelli, non solo per l’Italia.


FB: Credo anch’io che si sia trattato di un’esperienza inedita, non solo per l’Italia. E come accade nella musica jazz spesso le cose mai fatte prima sono le più interessanti e stimolanti. Trovo sia stata una grande intuizione, e penso di poterlo dire tranquillamente perché, come ho già detto, non è stata una mia intuizione.



JC: Verrà riproposta nelle prossime edizioni di Umbria jazz e Umbria jazz Winter? State già pensando di percorrerla anche in occasione di altre rassegne?


FB: Sulla carta ci sono molte idee e ipotesi di sviluppi futuri. Certamente ci piacerebbe riproporla, a cominciare da Umbria Jazz Winter. E’ un giocattolino piuttosto costoso, ma se qualcuno decide di investirci secondo me fa un affare, perché è uno strumento di comunicazione veramente formidabile.



JC: Quale è stato il rapporto con le altre attività collaterali del festival e, in particolare, come la Web Live Zone?


Andrea Scaccia (collaboratore di Musica Jazz e project leader di Musica Jazz Daily, ndr): Web Live Zone è una redazione multimediale nata dall’integrazione tra Musica Jazz e Città in internet. Il nostro quotidiano incontrava il web per raccontare e fotografare i momenti più rilevanti del festival. Sentivamo l’esigenza di fondere tutti gli strumenti a disposizione per offrire un servizio che diventasse un’esperienza totale per il lettore e per la rassegna stessa. Da una parte dunque il giornale cartaceo, dall’altra il web, ma non vissuti come momenti separati, piuttosto come strumenti complementari l’uno all’altro.



JC: Qual è il bilancio finale di Musica Jazz Daily?


FB: Vedere la gente che passeggiava per Corso Vannucci, o se ne stava seduta ai bar, sfogliando Musica Jazz Daily è stato davvero esaltante. Ma ancor di più lo è stato l’atteggiamento di tutti quelli che ci hanno lavorato nei vari ruoli: di fronte a molta fatica si son visti solo sorrisi e battute; mai un momento di tensione; e soprattutto grande spirito collettivo e collaborativo, com’è nel miglior jazz.