JErec – JE8014 – 2010
Gaetano Partipilo: sax alto
Pasquale Bardaro: vibrafono
Mirko Signorile: pianoforte
Giorgio Vendola: contrabbasso
Vincenzo Bardaro: batteria
Urban Society è una formazione ormai longeva: il primo disco, omonimo, è del 2002; il secondo, Basic, è stato pubblicato nel 2004. Il quintetto mantiene gli stessi effettivi sin dalla prima ora e questa lunga militanza comune ha portato anche ad uno sviluppo collettivo del suono, delle intenzioni e dell’interpretazione musicale.
Upgrading porta nel lettore dell’ascoltatore la registrazione di un concerto tenuto ad Arezzo nel 2008 da Gaetano Partipilo, Pasquale Bardaro, Mirko Signorile, Giorgio Vendola e Vincenzo Bardaro: un concerto, come afferma lo stesso sassofonista, in cui “la band si è trovata per la prima volta a suonare materiale improvvisato all’istante”. Il disco consta di due suite – la più lunga Suite 36 in otto momenti, la seconda Suite America sviluppata sull’unione di tre brani – e di tre tracce – 13 (The Death March), Red Over Blue e I have a Dream – disposti a mo’ di cornice rispetto ai momenti più ampi. Il materiale presente nel disco è un felice incontro tra standard – Pent-up House e Tu vuo’ fa l’americano – e brani del quintetto inediti o già presenti nelle due pubblicazioni di inizio decennio.
La grande solidità e la profonda comunione di intenti permette al quintetto di tracciare un percorso vario quanto ben equilibrato, coerente per maturità e forza espressiva, sempre in grado di catturare l’attenzione e di rispondere alle esigenze del tema e, in generale, del discorso complessivo. Urban Society riesce con il suo suono delicato e acustico a coprire tutto lo spettro emotivo e narrativo dei brani: si passa dal beat malinconico e accattivante del’iniziale 13 (The Death March) – tratta dal repertorio di Gary McFarland, omaggio ad uno dei creatori del “suono” jazz del vibrafono – alle evoluzioni libere, collettive e visionarie dei raccordi utilizzati per passare da un tema all’altro, dai tagli bop sferzanti e febbrili alle influenze moderne. Il timone è tenuto da un dialogo costante e da una capacità consolidata di attenzione e ascolto reciproco: in questo modo diventano possibili passaggi repentini tra quadri sonori anche estremamente diversi così come, per tutto il disco, si realizza una staffetta tra i cinque alla guida del discorso musicale.
Aggiornare il proprio materiale, la propria visione musicale. Il titolo del disco è quanto mai significativo: le molte composizioni presenti nell’omonimo Urban Society o in Basic trovano una veste nuova sia per l’inserimento nel contesto diverso che per una esecuzione filtrata attraverso il percorso compiuto nei dieci anni di attività del quintetto. Gaetano Partipilo ha sempre puntato con Urban Society ad una interpretazione del jazz capace di far confluire i tanti elementi della modernità e di farli reagire con la tradizione: nei quasi sessantanove minuti di Upgrading si ritrova la sintesi fedele dell’approccio sempre proposto dal quintetto. L’articolata rilettura dei temi dei due standard ne è la prova: la destrutturazione non si tramuta mai in perdita di filo logico, la ricchezza del fraseggio non porta mai a ridondanza, il ritmo è sempre propulsivo, le armonie sono ampliate dalle intersezioni tra pianoforte e vibrafono e riflettono sulla musica del quintetto una grande scelta di colori e possibilità.
Upgrading mostra a pieno la vitalità e la forza del quintetto nella sua dimensione più congeniale, quella del concerto, e ne lascia emergere in maniera naturale e palese le caratteristiche peculiari.