Arte Classica – ART 070 CD – 2010
Giuseppe Del Re: voce
Dino Plasmati: chitarra
Vincenzo Abbracciante: Fender Rhodes, organo Hammond
Luca Alemanno: contrabbasso
Marcello Nisi: batteria
Undici brani “ambientati” a Natale – dodici tracce, in realtà con due versioni, in duo voce e chitarra e in quartetto senza cantante, di White Christmas – interpretati in chiave jazz da un quintetto di musicisti abituato a suonare insieme e uniti dalla condivisione di una medesima lettura del jazz.
Have yourself a merry little Christmas, oltre ad essere un valido augurio e il titolo di uno dei brani, riprende temi provenienti dai musical e dal repertorio dei crooner per rivisitarli con eleganza e ironia, con grande rispetto e spirito leggero. L’interpretazione offerta da Del Re, Plasmati, Abbracciante, Alemanno e Nisi approfitta dei temi per confezionare un disco vario – dal ritmo incalzante di Let it snow alla delicatezza di The Christmas Song – ed esporre una visione del jazz con le radici nella tradizione e lo sguardo alle tendenze moderne. Il quintetto si aiuta con una scelta ampia e affianca brani meno frequentati come I saw mommy kissing Santa Claus ai celeberrimi Jingle Bells e Silent night, passando per alcuni capisaldi del songbook natalizio – meno scontati, ma percorsi da cantanti ed interpreti – come I’ll be home for Christmas e Sleigh Ride.
La presenza della voce si pone come elemento importante della rilettura operata dal quintetto. Giuseppe Del Re unisce all’impostazione classica la passione e il lirismo italiani: un crooner dalla voce chiara, sempre in palla nelle varie atmosfere ricreate intorno ai brani e, soprattutto, attento ad interpretare oltre che lo spartito anche le intenzioni del testo, ponendo anche l’accento sugli aspetti recitativi delle canzoni.
La scelta dei suoni e, in particolare, l’incontro di chitarra e organo si sposa con la voce e riporta anche in questa direzione la connessione tra tradizione e aperture moderne. La presenza dell’organo richiama le atmosfere secolari del Natale ma aggiunge anche, grazie agli interventi di Abbracciante, energia ed accenti fluidi. Inoltre, insieme alla chitarra di Plasmati, porta al quintetto calore e lo distacca dalle rigidità insite nella ripresa di un repertorio consolidato da innumerevoli interpretazioni. Completa il quadro la ritmica sempre pertinente formata da Nisi ed Alemanno, in grado di assecondare e sostenere le direzioni dei brani e le intenzioni dei solisti e del canto.
La versione in duo di White Christmas eseguita da Plasmati e Del Re può essere presa come paradigma del lavoro, pur nella evidente diversità rispetto al resto del disco. Attraverso le linee di voce e chitarra passa la visione estremamente melodica delle interpretazioni del quintetto, fluida e avvolgente senza diventare melensa, caratterizzata da swing senza essere affannata o aggressiva. Plasmati e Del Re, in questo caso, mettono in pratica il lavoro fatto nel resto del programma da tutta la formazione: tenere ben presente la matrice originale di ciascun brano per inserire strada facendo interventi personali.