Pasquale Innarella, William Parker, Hamid Drake – Live In The Ghetto

Pasquale Innarella, William Parker, Hamid Drake - Live In The Ghetto

Terre Sommerse – TSJEI010 – 2009




Pasquale Innarella: sassofoni, corno francese

William Parker: contrabbasso

Hamid Drake: batteria






Il ghetto evocato nel titolo è quello ebraico di Roma dove sorgeva il Rialto Sant’Ambrogio, un luogo storico per la capitale, crocevia di artisti da sempre attento alle avanguardie. Questa registrazione, avvenuta il 2 novembre del 2008, è la testimonianza di una delle tante serate di qualità che durante l’anno offriva il cartellone del piccolo ma accogliente spazio culturale romano. Protagonista un trio di assoluto valore che ha come motore una ritmica stellare formata dagli americani Hamid Drake alle percussioni e William Parker al contrabbasso e dai fiati di un Pasquale Innarella in stato di grazia.


Il disco si divide in cinque tracce anche se in realtà possono essere identificate tre lunghe suite completamente improvvisate. I tre d’altra parte hanno sempre fatto dell’estemporaneità il loro credo e già dal brano di apertura dimostrano un feeling davvero invidiabile. Innarella al tenore ha un bel suono scuro e antico e si affida a continui richiami mainstream supportato splendidamente dalle dinamiche di una ritmica quanto mai varia. Nella seconda traccia, divisa in tre momenti, il carattere più free dei tre non tarda a venire fuori, aperta dal corno francese di Innarella e da un continuo e incessante dialogo tra Parker e Drake che riscalda il pubblico presente. L’interplay tra i tre si fa poi completo quando Innarella inizia i suoi lunghi soli al tenore perfettamente ripresi dai tamburi di Drake. I ritmi calano inevitabilmente nella seconda parte quando Innarella impugna il soprano e Parker disegna con l’archetto colori suggestivi fino a che un coinvolgente solo di Drake, concentrato soprattutto sulle pelli, non rinvigorisce ritmi e pubblico in un crescendo di qualità che rimarrà un bel sentire fino al termine del concerto.


Davvero complimenti all’etichetta Terre Sommerse che ha catturato e messo su disco, tra l’altro in una registrazione di ottima qualità, uno dei più bei live di quella stagione romana e che meglio non poteva rappresentare questa collana dal nome Jazz è Improvvisazione. Quanto ai tre protagonisti un’ulteriore preziosa dimostrazione della loro classe e la conferma che la dimensione live rimane quella in cui riescono ad esprimersi al meglio.