AlfaProjects – AFPCD115 – 2009
Angelo Schiavi: sax alto, sax soprano
Carlo Conti: sax tenore
Andy Gravish: tromba, flicorno
Enzo De Rosa: trombone
Nicola Stilo: flauto
Diana Torti: voce
Andrea Beneventano: pianoforte
Pietro Ciancaglini: contrabbasso
Francesco Puglisi: contrabbasso
Max De Lucia: batteria
Chi vorrà prestare orecchio a queste note rimarrà sorpreso e soddisfatto.
Chi vorrà prestare orecchio a queste note rimarrà sorpreso e soddisfatto.
Comincio così, quasi con una epigrafe le cui parole sono prese a prestito da Marcello Rosa, a raccontarvi brevemente il disco di Angelo Schiavi, valente sassofonista e direttore d’orchestra.
Più Nove, questo è il titolo del cd, è un interessante progetto originale nel rispetto della tradizione e delle regole. Tutto ciò che ascoltiamo nelle nove tracce, a firma del leader, è sentitamente personale, rimanendo però ancorati al linguaggio del jazz, allo swing. E di swing ce n’è tanto, suonato con gusto e tanto feeling, grazie ad una ritmica eccellente composta da Andrea Beneventano al piano, Pietro Ciancaglini e Francesco Puglisi al contrabbasso e Massimiliano De Lucia alla batteria. Completano la formazione la stesso Schiavi al sax contralto e soprano, Carlo Conti al sax tenore, Andy Gravish alla tromba e flicorno, Enzo De Rosa al trombone, Nicola Stilo al flauto e Diana Torti alla voce.
Una piccola big band, per rimanere nel mondo di Schiavi, snella e dinamica che esegue raffinati arrangiamenti di brani originali, in cui la voce di Diana Torto gioca un ruolo paritario con gli strumenti. La commistione a volte distrae un po’; sia gli arrangiamenti che i testi (anch’essi composti da Schiavi) sono molto interessanti e si finisce, non sempre però, per prestare attenzione agli uni o agli altri… Ma non credo che ciò tolga a questo lavoro bellezza e raffinatezza!
Gli ammiccamenti alla musica di Monk, le volate solistiche di Stilo, flautista romano che non ha bisogno di presentazioni, gli interventi coltraniani di Conti, i bei soli di Andy Gravish e la sensuale voce di Diana Torti, la meticolosa cura degli incastri strumentali, conferiscono a questa musica un carattere fresco e brillante. Di particolare rilievo Ouverture 08, col morganiano solo di Gravish; la raffinata ballad Cascade, che, dopo l’introduzione del piano, si esplicita nella voce e nel testo, seguiti da due raffinati soli di sax tenore prima e di piano poi; il gioioso tango/swing de Il bisogno di ritrovarti, dove si mette in luce il bravo trombonista Enzo De Rosa e dove la struttura bipartita del pezzo desta attenzione e interesse; e ancora My saudade, i cui impasti sonori ci ricordano quelle grandi orchestre degli anni ’60, e dove e possibile ascoltare nuovamente l’eccellente Nicola Stilo.
Insomma tutto il progetto è di grande spessore, di grande qualità. Il disco è godibile, interessante e originale. Un plauso ad Angelo Schiavi che ci regala musica di qualità in un momento difficile in cui tanto è stato detto a più livelli!