Aisha Ruggieri Quartet – Playing Bacharach

Aisha Ruggieri Quartet - Playing Bacharach

Geco Records – 100/005 – 2009




Aisha Ruggieri: pianoforte

Gianluca Carollo: tromba, flicorno

Edu Hebling: contrabbasso

Mauro Beggio: batteria






Burt Bacharach è uno dei signori della musica del ‘900, capace come pochi di operare nelle sue composizioni una sintesi raffinata ed efficace, dove trovano posto atmosfere eleganti, reminiscenze della swing era e canzoni dalla melodia semplice ma non banale, funzionali alle immagini e alle storie cui sono legate e dotate di una solida personalità, tanto da essere autonome e compiute nelle esecuzioni avulse dal contesto originario.


Aisha Ruggieri riprende con il suo quartetto il song-book di Bacharach e ne interpreta in maniera profonda il linguaggio. Innanzitutto il rispetto per le melodie di partenza, senza scadere però in una ripetizione scontata o scolastica: la costruzione operata dalla pianista porta all’interno dei brani spazi di libertà ritmica e riflessi di ascolti moderni e radicali con l’intenzione di rendere personale la propria versione e portarla il più possibile vicina ai “territori” musicali attraversati nei due brani originali presenti nel disco e, in generale, alle direzioni percorse nei lavori precedenti.


Una lettura fresca, capace di muoversi in equilibrio tra rispetto per la matrice originale e l’autonomia della lettura. Questo si riflette in special modo nell’approccio generale del disco: resta sempre presente nei vari brani, l’atmosfera spensierata della scrittura di Bacharach, viene tenuta al centro delle improvvisazioni e nell’accompagnamento. La parte più personale, oltre alle escursioni ritmiche più moderne, è nella gestione della formazione: la condivisione dei ruoli è strettamente connessa con la visione più attuale del jazz. Le canzoni di Bacharach diventano un banco di prova ottimale per l’intenzione di unire e gestire insieme melodia e spunti più spigolosi – sia dal punto di vista ritmico e armonico che nelle intenzioni e nel disegno degli arrangiamenti.


Il quartetto affronta compatto il repertorio e utilizza le diverse esperienze dei quattro musicisti per rispondere agli stimoli suggeriti dai brani di Burt Bacharach e dagli arrangiamenti di Aisha Ruggieri. I brani mantengono la dimensione avvolgente e scanzonata ma si colorano via via di elementi non presenti nella loro concezione originale, in una operazione effettuata con attenzione, guardando con rispetto sia l’impostazione e il sapore della scrittura che la propria visione interpretativa. Ruggieri, Carollo, Hebling e Beggio suonano con naturale interplay e con la giusta verve i dieci brani: in questo modo riescono a far collimare gli elementi in maniera fluida e a dare una prospettiva personale ad un repertorio consolidato e conosciuto in maniera diretta, brillante e senza fronzoli.