The Empty Bottle Market – The Empty Bottle Market

The Empty Bottle Market - The Empty Bottle Market

nBn Records – nBn006 – 2010




Nicola Fazzini: sax contralto

Nicola Bottos: pianoforte

Simone Serafini: contrabbasso

Klemens Marktl: batteria






The Empty Bottle Market è il quartetto formato da Nicola Fazzini, Nicola Bottos, Simone Serafini e Klemens Marktl: musicisti attivi in un territorio di confine tra Italia e Austria, ma anche, metaforicamente, in una possibile fusione tra tradizione e modernità.


Alla base del lavoro dei quattro sono infatti in prevalenza elementi della tradizione del jazz, punti di partenza per le scomposizioni e successive ricomposizioni operate dal quartetto in maniera mai troppo radicale. Lo sviluppo del disco alterna momenti liberi e ricerche di incontri timbrici tra i diversi strumenti con partenze all’insegna dello swing e del mainstream jazz. La scelta mette in luce come il quartetto voglia abbracciare le due anime – innovazione e tradizione, appunto – con una visione accogliente e senza lasciarne prevalere una in maniera palese: anzi, l’obiettivo si allarga con Bahcevanci alle suggestioni balcaniche e in altri passaggi con l’inserimento delle tastiere in Spirit alle influenze del jazz elettrico.


La definizione del campo di gioco viene direttamente dal primo e dall’ultimo brano – non a caso First bottle e Last bottle, composte da Fazzini – in cui le dinamiche e le espressioni tipiche del jazz tradizionale emergono da dialoghi serrati e liberi che vedono protagonisti i diversi strumenti oppure da letture ritmiche vicine al drum’n’bass.


La concezione democratica del quartetto si riflette – oltre che sulla denominazione e sulla pressoché equa partecipazione alla scrittura – in un approccio decisamente corale alla musica, approccio destinato a mettere in luce le potenzialità espressive dei quattro senza scardinare i ruoli dei rispettivi strumenti e prestando, anche in questo caso, attenzione all’equilibrio tra conservazione e spinte in avanti.


La sintesi operata dal quartetto punta soprattutto, come si diceva in precedenza, a smussare spigoli e anche negli episodi meno mediati – dove gli elementi si confrontano in maniera più ruvida o la scrittura porta ad una interpretazione più energica – il quartetto mantiene salda la linea tracciata e conserva un’attitudine pacata ed equidistante nel dialogo tra le sue due anime.