Stunt Records – STUCD09162 – 2010
Jesper Bodilsen: contrabbasso
Peter Asplund: tromba, flicorno
Severi Pyysalo: vibrafono, melodica
Ulf Wakenius: chitarra
Melodia e lirismo sono le chiavi principali di Short stories for dreamers, il disco del quartetto capitanato dal contrabbassista danese Jesper Bodilsen. Sin dalla costruzione della formazione e dalla scelta dei brani e degli arrangiamenti, il lavoro si dirige verso atmosfere rarefatte e ampie caratterizzata da passaggi morbidi, linee essenziali e costruite con un certosino lavoro di sottrazione e dall’attenzione continua all’intreccio delle quattro voci.
Contrabbasso, tromba, chitarra e vibrafono connotano senza mediazioni il suono del quartetto verso un suono delicato. All’interno del confine tracciato dai suoni i quattro musicisti sono, a loro volta, attenti al reciproco ascolto e a lasciarsi vicendevolmente spazio e strada. Il baricentro si fonda sulla dimensione acustica di contrabbasso e chitarra con vibrafono e tromba ad intervenire come solisti sulle armonie disposte da Bodilsen e Wakenius: quasi sempre nel corso del disco il virtuosismo viene evitato a favore del risultato complessivo e della gestione della melodia. La gestione stessa della formazione – diversi passaggi sono affidati al duo chitarra e contrabbasso, altri ai vari trio e altri al quartetto completo – è naturale conseguenza delle atmosfere disegnate dalle composizioni. Soprattutto le armonie sono costruite quasi esclusivamente con abili incastri melodici per dare ancora maggior spazio e apertura allo scorrere delle tracce.
La scelta degli standard – Estate di Bruno Martino e Moon River di Henry Mancini – e le composizioni di Bodilsen e di Wakenius tolgono ogni eventuale dubbio sugli obiettivi del disco. Dal brano di apertura, Caetano, delicata bossanova naturalmente dedicata ad un esteta della melodia lirica, al tema di chiusura – A new day, affidato alla melodica di Pyysalo – il filo espressivo del disco attraversa approcci diversi alla melodia: accoglie spunti da generi diversi, riesce ad evocare all’interno dei brani riflessi di musiche popolari e suggestioni di temi presenti nella tessitura delle armonie e delle linee affidate ai quattro musicisti.
Melodia e lirismo condotte con grande equilibrio, senza sconfinare mai in una dimensione stucchevole: Bodilsen dirige la musica nel rispetto del “senso” di ciascun brano e riesce a dare sempre corpo allo sviluppo delle linee. La melodia viene intesa in senso stretto come canto e, giocando in questa direzione, diventa naturale per il contrabbassista e i suoi compagni di avventura trovare la chiave per l’interpretazione dei temi registrati nel disco.