Ettore Fioravanti – Le vie del pane e del fuoco

Ettore Fioravanti - Le vie del pane e del fuoco

Note Sonanti – NS-CD1001 – 2011




Ettore Fioravanti: batteria

Marcello Allulli: sax tenore

Marco Bonini: chitarra

Francesco Ponticelli: contrabbasso

Enrico Zanisi: pianoforte






Ettore Fioravanti costruisce, con Le vie del pane e del fuoco, un lavoro equilibrato grazie a un quartetto ben assortito, a una scelta di brani capace di guardare in direzioni diverse e ad uno spiccato gusto per la melodia.


Il batterista convoca per questo disco Marcello Allulli, Marco Bonini e Francesco Ponticelli – ai quali si aggiunge in tre brani Enrico Zanisi. La scelta ricade su musicisti in grado di affrontare il vocabolario della tradizione del jazz con proprietà di linguaggio e, allo stesso tempo, di muoversi verso direzioni musicali diverse. A dare maggiore profondità al discorso è la capacità di passare con grande facilità da un registro all’altro. La presenza nel repertorio i brani composti da tutti i vari membri del quartetto aggiunge sfaccettature stilistiche al lavoro e innerva il dialogo tra i quattro di un continuo gioco di rimandi e di spunti per le interpretazioni e gli assolo.


Delle nove tracce che compongono il disco, infatti, due portano la firma di Fioravanti, Ponticelli e Bonini, una è stata scritta da Allulli: il programma è completato da Brava, il brano di Bruno Canfora reso celebre da Mina, e Walk on the wild side di Lou Reed. Il trattamento “subito” da questi due ultimi brani non è quello della immediata trasposizione in una forma jazzistica, piuttosto quello di un ragionamento musicale intorno a possibilità e suggestioni portate dalla canzone. Allo stesso modo nell’esecuzione dei brani originali subentrano di volta in volta elementi, riferibili a stagioni e correnti diverse, ripresi e metabolizzati, fatti propri e combinati in maniera ben calibrata. Le personalità musicali dei quattro – e di Zanisi, quando presente – si intrecciano con naturalezza. La ritmica riesce a dar vita a un sostegno solido per i solisti, capace allo stesso tempo di far proprio lo spirito e il portato melodico dei brani: un lavoro di grande sostanza e di raffinata fattura. L’approccio ai temi e alle improvvisazioni di Bonini e Allulli rivela una miscela interessante tra stile personale dei solisti e attenzione al dettato della composizione: una miscela caratterizzata da slanci visionari, spigoli, sospensioni liriche che si confrontano con il rispetto per la tradizione e le esperienze più moderne del jazz europeo.


Il gusto per la melodia conduce con mano lucida ed essenziale il fluire de Le vie del pane e del fuoco: le necessità del racconto guidano Fioravanti in una direzione essenziale, priva di ridondanze inutili, e diventano la chiave per far convergere stili ed intenzioni dei vari musicisti, per guardare in maniera autonoma ai riferimenti presenti nel corso del lavoro.