Markelian Kapedani – Balkan Bop

Markelian Kapedani - Balkan Bop

Red Records – RED 123322 – 2011




Markelian Kapedani: pianoforte

Yuri Goloubev: contrabbasso

Asaf Sirkis: batteria





Dopo Balkan Piano, prova in piano solo, la seconda pubblicazione di Markelian Kapedani per la Red Records si intitola Balkan Bop e vede il pianista affiancato da Yuri Goloubev e Asaf Sirkis, rispettivamente al contrabbasso e alla batteria. Come nel primo lavoro Kapedani intreccia le dinamiche del jazz con i ritmi e le inflessioni melodiche del mondo balcanico, prima, e mediterraneo, in generale.


Il meccanismo attivato da Kapedani con il trio segue le medesime procedure utilizzate per il disco in solo. Il pianoforte viene sfruttato nella sua dimensione orchestrale, le composizioni di Kapedani – ma anche le improvvisazioni del pianista e, di conseguenza, della ritmica – uniscono agli stilemi del jazz accenti di provenienza balcanica, ma anche richiami evidenti alla musica spagnola e alle danze cubane, alla musica per pianoforte dell’Africa del nord. Il tutto all’insegna di una gestione varia del ritmo: una festosa convergenza di swing e ritmi di matrice mediterranea risponde di continuo alle suggestioni lanciate dalle melodie.


La naturale conseguenza di tutto questo è una sintesi musicale estremamente serrata che rappresenta in maniera immediata lo stile e la visione estetica del pianista. Nato e cresciuto in Albania, ma trasferitosi da qualche anno in Italia, Kapedani rielabora nella propria musica numerose tradizioni e suggestioni classiche, facendo reagire il tutto per mezzo di una viscerale unione di vigore e melodia e grazie ad un approccio ritmico che crea la tensione per dare spazio alla passionalità delle linee melodiche.


La scelta della ritmica segue in qualche maniera il percorso effettuato da Kapedani. Goloubev e Sirkis sono musicisti di grande spessore interpretativo che uniscono nel loro background musicale e nelle rispettive esperienze – sia di vita che sul palco – la conoscenza della musica classica e delle proprie tradizioni, l’apertura alla sintesi con altri linguaggi e, naturalmente, una forte padronanza dei diversi linguaggi del jazz. Una coppia già sentita insieme in diverse occasioni – dai lavori del pianista britannico Gwilym Simcock al trio del chitarrista polacco, ma residente a Londra, Maciek Pysz per arrivare a Metafore Semplici dello stesso Goloubev e a Intermezzo, disco realizzato con il pianista Glauco Venier – e che è in grado di offrire un accompagnamento estremamente vario e, soprattutto, attento nel rispondere con grande equilibrio alle sollecitazioni presenti nelle diverse direzioni prese dalle partiture.


Se i brani, sin dai titoli, si riferiscono al bop, se le linee e le costruzioni delle singole tracce esibiscono una connotazione stilistica vicina alle tradizioni del jazz, l’applicazione e l’interpretazione danno seguito all’aggettivo Balkan presente nel titolo del lavoro. Kapedani, Goloubev e Sirkis riescono in una sintesi aperta e rigorosa al tempo stesso delle diverse attitudini di partenza.