Petrella/Dalla Porta/Sferra – Il bagno turco

Petrella/Dalla Porta/Sferra - Il bagno turco

Parco della Musica Records – MPR 031 CD – 2011





Gianluca Petrella: trombone

Paolino Dalla Porta: contrabbasso

Fabrizio Sferra: batteria






Interrogarsi sullo stato di salute del jazz nostrano e sulle valenze creative dei suoi esponenti appare da tempo futile speculazione, non tanto per la notevole massa di apporti discografici (in sé indice non di qualità, ma certamente di vitalità) quanto per lo standard saldamente e variamente mantenuto dai protagonisti delle varie ed embricate generazioni.


Ennesima formazione all-stars, la sinergia tra l’iperattivo trombonista pugliese, del navigato e sfaccettato contrabbassista nonché del grande sideman e anima ritmica dei Doctor 3 esita in una curata produzione Parco della Musica, apparente concepita come album a progetto, almeno nella successione di stanze di pronunciata tipizzazione atmosferica.


Articolata sequenza di esotismi timbrici, dall’intro africaneggiante (Hand Baggage) alle circolarità balinesi dell’eponima Il bagno turco, particolarmente elaborata nel tratteggiare elementi acquei con la struttura ritmica e trance visionaria con la voce del trombone, la sequenza procede lungo le scansioni forti di Indistructible, di drammatica tensione urbana, le crescenti ed eruttive tensioni nell’omaggio ayleriano, la controllata vigoria marciante con l’elaborata The Spirit of the Blues, segnata dalla vocalità ebbra dell’ottone e dal mood languido e lunare del contrabbasso, il grottesco blues di Rubato, che si dissolve nella sconsolata decantazione delle terminale Heart Attack.


Le grida onomatopeiche del trombone, il drumming cangiante e gli affondi pastosi del basso scolpiscono le morfologie sapidamente umorali dell’album, nelle cui geometrie e nella cui logica prevale un lavoro giocato più in astrattezza, che si muove con spirito speculativo tra i piani sovrapposti delle più nuove forme del jazz e di un pervasivo spirito world e, vincendo le iniziali impressioni di fredde tonalità, opera una sintesi non priva di drammatizzazione, che palesa la fertile complicità del trio nell’imbastire costruzione sensibile.