AlfaProjects – AFPCD126 – 2010
Awa Ly: voce
Arturo Valiante: pianoforte
Valerio Serangeli: contrabbasso
Aldo Bassi: tromba
Michele De Vito: flauto, sax tenore
Valerio Guaraldi: chitarra
Antonio Iasevoli: chitarra
Pasquale Lancuba: fisarmonica
Marco Monaco: batteria, percussioni
Paolo Recchia: sax alto, sax soprano
Mauro Verrone: sax alto
Awa Ly, Arturo Valiante e Valerio Serangeli danno vita a un lavoro centrato sulla canzone francese. Il trio punta infatti su autori quali Edith Piaf, Serge Gainsbourg, Charles Aznavour per allargare il proprio discorso a brani provenienti dal repertorio italiano degli anni sessanta – con la ripresa in francese di Non gioco più che diventa Je ne joue plus – e alle atmosfere già colorate in origine di echi jazzistici come Tout le monde veut devenir un cat dalla versione francese della colonna sonora de Gli Aristogatti.
Per proseguire con l’elenco dei brani, Paris Jazz contiene brani celebri come Comment te dire adieu, C’est si bon, La bohème, Hymne a l’amour, Couleur café, La vie en rose, J’ai deux amours, La Javanaise e due composizioni originali a firma del trio, L’amour qui va e Toi tu ne pas là. Temi interpretati con sobria eleganza e con un approccio al jazz leggero e non forzato. Molte delle canzoni portano già nell’originale un’inclinazione ai ritmi del jazz, altre meno: il trattamento operato dal trio non costringe i brani in una veste troppo opprimente, ma lascia che lo swing, le citazioni, le improvvisazioni portino in maniera naturale le atmosfere verso il jazz.
La scelta degli ospiti diventa la chiave per rendere possibile questa percorso. Le citazioni, certi richiami ritmici, il timbro e l’approccio della voce concorrono ad ambientare Paris Jazz negli anni sessanta, attraverso i riflessi jazzistici presenti in molte canzoni dell’epoca. La formazione, senza nostalgie o intenti inutilmente filologici, entra con disinvoltura nel repertorio scelto e ne fa rivivere con personalità le atmosfere.
Un disco volutamente vario: la scelta di arrangiamenti e ospiti segue la natura dei brani e l’interpretazione delle melodie senza cercare di stravolgere e sorprendere a tutti i costi. Il trio mette al centro la canzone e lascia trasparire i propri interventi – la forza interpretativa della voce di Awa Ly, il grande lavoro di pianoforte e contrabbasso, il contributo degli ospiti – dal risultato generale, lavorando con rispetto e maturità le canzoni.