Jazz People. Daniele Massimi

Ari Hoenig, Will Vinson & Jonathan Kreisberg @ Teatro Lauro Rossi, Macerata (Foto: Fabio Ciminiera)





Jazz People. Daniele Massimi.


Daniele Massimi: Abbiamo raccolto il testimone da Paolo Piangiarelli che organizza il jazz a Macerata dalla metà degli anni ’60. Da qualche stagione, Musicamdo è il supporto organizzativo di TLR Jazz e delle altre attività promosse da Paolo e, dall’anno scorso, condividiamo con lui anche la direzione artistica della rassegna che si tiene qui a Macerata.



Jazz Convention: Come tutti gli anni le rassegne partono con idee e difficoltà diverse. Come è nato TRL Jazz 2011/12?


DM: La rassegna non ha un filo conduttore tematico: abbiamo piuttosto voluto presentare qualcosa di nuovo pur mantenendo la base solida della tradizione e coinvolgendo il più possibile il jazz che circuita nella regione. Abbiamo fatto perciò una prima data con Mike Melillo, che vive ormai da anni a Macerata, facendo suonare il trio MTM con Massimo Moriconi e Tullio De Piscopo che era poi la formazione che loro avevano trent’anni fa e avevano suonato anche insieme a Massimo Urbani. Abbiamo riproposto questo trio dopo trent’anni e si sono ritrovati insieme: è stato un evento anche per la città di Macerata, visto che il trio era nato qui, grazie anche all’intuito di Piangiarelli. Questo filone prosegue con l’esibizione della Colours Jazz Orchestra con Fabrizio Bosso come ospite e con il concerto centrale della rassegna dedicato al Premio Massimo Urbani. questo sarà diviso in due set e avrà protagonisti Fabio Giachino, vincitore del concorso dello scorso anno, con il suo quartetto con ospite Rosario Giuliani, a sua volta vincitore della prime edizione del premio, e il quartetto del pianista Alessandro Lanzoni, anche lui premiato a Camerino.



JC: La rassegna presenta poi tre concerti “americani”, con interpreti importanti della scena “emergente” del jazz internazionale.


DM: Si, abbiamo scelto il quartetto Punk Bop di Ari Hoenig – con Jonathan Kreisberg, Will Vinson e la presenza del nostro Gabriele Pesaresi per un problema del contrabbassista “ufficiale” Danton Boller – e poi, a dicembre, il quintetto di Omer Avital, con cinque solisti straordinari, e, a marzo del prossimo anno, il trio di Bill Carrothers, un trio formato da Drew Gress e Bill Stewart.



JC: Una stagione che, pure essendo compiuta in sè, dialoga in maniera forte con le stagioni estive organizzate da Musicamdo.


DM: Per noi riproporre i ragazzi che hanno vinto o comunque hanno partecipato al premio è fondamentale. La loro partecipazione al premio, la loro presenza nei giorni delle finali, ci fa conoscere questi ragazzi e li rende, in qualche modo, parte della nostra famiglia: li vedi crescere e, per noi, è fondamentale poter dare loro la possibilità di esibirsi in un palco importante come quello del Teatro Lauro Rossi. E sicuramente per noi diventa ancora più decisivo poter creare e mantenere un legame tra la stagione estiva e quella invernale.



JC: Quest’anno a mantenere il legame con le diverse attività che ruotano intorno al jazz c’è anche la promozione di seminari, come quello che Hoenig e Kreisberg terranno ad Ancona.


DM: A tutto questo si unisce anche l’attenzione agli aspetti didattici. Samuel Chiaraluce, una delle forze motrici di Musicamdo, ha organizzato oltre alle date del tour anche due seminari con Ari Hoenig e Jonathan Kresiberg, uno a Roma e uno ad Ancona. Il Premio Massimo Urbani ci caratterizza in modo forte e tutto ciò che è relativo al mondo dei giovani musicisti di jazz e, quindi, in particolare, la didattica diventa oggetto del nostro interesse, naturalmente per quello che possiamo fare.



JC: Quali sono le prospettive e gli obiettivi di questa nuova stagione?


DM: Qualche minuto fa, con Samuel e con Giuliano Rossetti, il nostro ufficio stampa, si ragionava del fatto che nel corso delle ultime stagioni siamo riusciti a ricreare qui a Macerata un interesse forte e importante nei confronti del jazz, interesse che si era un po’ perso negli anni: Macerata è una città nevralgica per il jazz marchigiano e vogliamo dare nuovi impulsi e far crescere questa realtà facendo leva sulla tradizione della città.