Abeat Records Fastline – ABJZ 509 – 2011
Paolo Badiini: contrabbasso
Gianni Azzali: sax tenore, sax soprano
Roberto Soggetti: pianoforte
Roberto Lupo: batteria
Una linea di basso ben scandita e una batteria scoppiettante introducono e accompagnano il tema di Save the flag. Sin dalle prime battute Paolo Badiini mette in chiaro gli elementi del lavoro: una concezione generale curata con attenzione al risultato complessivo, il necessario equilibrio tra complessità progettuale e sviluppo melodico, la capace di offrire un ascolto fruibile senza tralasciare di mettere in luce il lavoro dei quattro musicisti.
L’idea alla base del lavoro è quella di interpretare il jazz, senza rimanere agganciati in maniera supina ai canoni delle tradizioni. E quindi se c’è swing, se ci sono i suoni e le attitudini dei maestri, c’è, allo stesso tempo, l’intenzione chiara di proporre un proprio punto di vista, formalizzato in maniera diversa a seconda dei brani. Dalle aperture tendenzialmente libere del primo brano, dove è la batteria a mantenere il filo conduttore nelle improvvisazioni viscerali degli altri strumenti per finire con la scrittura spigolosa di Tristano, brano dove si uniscono le visioni più cerebrali provenienti dal mondo del jazz e della musica contemporanea. Nel mezzo, Badiini porta nel disco temi cantabili e affidati al trattamento elegante dei sassofoni di Azzali e gestiti in maniera efficace dalla ritmica. Il quartetto lascia andare il proprio estro nelle improvvisazioni, dove la musica sale in intensità e tono, pur rimanendo all’interno del disegno architettato da Badiini. A parte, forse, Not there yet dove l’andamento del brano viene ampliato più del necessario, il contrabbassista affronta le diverse atmosfere dei brani – ballad, blues, tempi medi e accenti latini – attraverso un lavoro oculato e mai sopra le righe.
Badiini trova, attraverso il dialogo tra melodie e ritmo, la sintesi tra le sue esperienze nella musica classica e nel jazz: non mancano passaggi complessi o costruzioni articolate, l’obiettivo del contrabbassista, però, è risolvere le prorpie intenzioni musicali in maniera lineare e, sopratutto, comunicabile nelle otto tracce di Save the flag.