Giuseppe Delre/Vince Abbracciante – Different Moods, The Italian Songbook Vol. 1

Giuseppe Delre/Vince Abbracciante - Different Moods, The Italian Songbook Vol. 1

Bumps Records – ART 082 – 2011




Giuseppe Delre: voce

Vince Abbracciante: fisarmonica, Fender Rhodes

Camillo Pace: contrabbasso

Fabio Accardi: batteria

Fabrizio Scarafile: sax soprano

Francesco Lomangino: flauto





Giuseppe Delre, voce tra le più interessanti del panorama jazz italiano, in Different Moods si presenta in una veste diversa, meno legata ai canoni jazz di cui è un eccellente interprete, ma aperta agli spunti e alle preziosità che offre la canzone italiana: «… è un progetto sulla musica italiana ed in particolare su una certa musica italiana che a nostro avviso ha molte affinità col jazz. Credo che i brani di questo disco siano vicini a quello che possa ritenersi un nuovo songbook». I jazzisti nostrani hanno attinto più volte da un bacino che dispensa qualità e differenti modi espressivi: «… abbiamo visto che col tempo molti brani italiani son diventati degli standard a tutti gli effetti, vedi ad esempio Estate».


Il disco è realizzato in coppia con il bravo e molto promettente fisarmonicista Vince Abbracciante (Richard Galliano ha espresso su di lui giudizi molto lusinghieri). I nove brani che compongono il cd sono attinti da un repertorio di canzoni che vanno da Sergio Endrigo all’esistenzialista Piero Ciampi, per poi arrivare a un paio di composizioni di Delre e Abbracciante. I due musicisti danno l’impressione di essere simbiotici e perfettamente in linea l’uno con l’altro: «… con Vince non vi è solo un sodalizio musicale ma una sincera amicizia iniziata con il mio ingresso come guest nel gruppo dei Bumps (ex Tangheri), e cresciuta al di fuori condividendo palchi e viaggi. Spesso, parlando di musica, ci siamo ritrovati ad avere la stessa predilezione per brani degli anni 60′ e ’70. Abbiamo iniziato a fare concerti in duo dove suonavamo oltre agli standards americani anche brani italiani. Pian piano quelli italiani hanno cominciato ad assumere una loro veste e identità diversa e così, in maniera del tutto naturale, è nato il progetto Different Moods, ovvero stati d’animo diversi perché di ogni brano abbiamo dato una versione filtrata attraverso le nostre rispettive sensibilità. La fisarmonica ha dato un altro colore aiutandoci dal punto di vista timbrico a creare un sound diverso e mai sperimentato prima».


Le parole di Delre confermano l’impressione che si ha ascoltando pezzi come Canzone per te o Noi Due. Danno un senso di freschezza e modernità conservando allo stesso tempo l’iniziale e immutabile grammatica che tutti noi conosciamo. Stesso concetto vale per Ultima occasione o Fino all’ultimo minuto di Piero Ciampi. La semplicità espressiva ed esecutiva è stata posta alla base di questo disco perché i canoni e le strutture dei brani riprodotti appartengono a un momento della canzone italiana che produceva: «… testi perfetti, diretti, capaci di parlare a tutti perché parlavano di cose ed emozioni appartenenti a tutti».


È da segnalare la bella e intensa versione di Viaggio, dello “straniero” Richard Galliano, che in Different Moods acquista spessore grazie al testo di Delre, perfettamente in linea con il senso del “viaggiare” che il fisarmonicista francese ha voluto esprimere. L’accostamento del sax soprano e i tamburi della batteria fanno il resto. La nostalgica Guarda che Luna ha un ché di prezioso. È un pezzo semplice, diretto, immediato nella presa. Viene reso “colto”, “colorato”, dall’intervento in punta di piedi della fisarmonica. La sensibilità dei musicisti fa si che non venga violata la natura “popolare” di questa canzone senza tempo. Song for El, scritta da Abbracciante e Delre, s’incastra perfettamente nel mood del disco. Il flauto, che ricama melodie attorno alla voce di Delre, richiama atmosfere passate, ricordi che si ripetono, nostalgie andate. È un pezzo che fa il paio con il profondo e sentimentale Respiro su di te di Delre. È la traccia che chiude un disco che non ha fine perché «… ci sono almeno altri dieci brani che non abbiamo inserito e che abitualmente suoniamo dal vivo”. In attesa dell’uscita del volume secondo di The Italian Songbook, godiamoci questo ben orchestrato primo gioiellino.