Enrico Rava Quintet – Tribe

Enrico Rava Quintet - Tribe

ECM Records – ECM 2218 – 2011




Enrico Rava: tromba

Gianluca Petrella: trombone

Giovanni Guidi: pianoforte

Gabriele Evangelista: contrabbasso

Fabrizio Sferra: batteria

Giacomo Ancillotto: chitarra






Enrico Rava riformula la composizione del suo quintetto e sceglie i musicisti tra giovani promesse e compagni fidati. Rispetto alla ultima prova realizzata con un quintetto italiano, The Words and the Days, resta solamente Gianluca Petrella al trombone. Il cambio della ritmica sostituisce la vena squisitamente melodica di Roberto Gatto, Rosario Bonaccorso e Andrea Pozza con le sospensioni e le atmosfere più rarefatte portate da Fabrizio Sferra, Giovanni Guidi e Gabriele Evangelista. Al quintetto si aggiunge poi in quattro brani la chitarra elettrica di Giacomo Ancillotto.


La scelta stilistica effettuata da Enrico Rava non rinnega però la melodia. Il trombettista pone Tribe in un terreno intermedio: la conduzione fluida del materiale musicale, la libertà espressiva e le derive più aperte vengono trattenute dalle intenzioni melodiche dei brani, dalle linee ribadite con determinazione dai solisti e dalla stretta correlazione nel gioco di domande e risposte realizzato dai musicisti. La nuova ritmica predilige uno sviluppo attento ai colori, si muove in maniera magmatica in molti passaggi, ma risponde alle necessità della melodia, ne anticipa i momenti cardine, come nell’eponima Tribe.


La struttura circolare del lavoro – aperto da Amnesia e Garbage Can Blues e chiuso da Improvisation, brani liberi da strutture rigide, gestiti in maniera collettiva – permette a Rava di esplorare forme diverse con il nuovo quintetto e, anche cambiando l’ordine dei fattori, di testare la voce della formazione nelle varie occasioni. E così la davisiana Choctaw ha il compito di aprire il percorso del disco con la ritmica impegnata in uno swing diretto e rigoroso e punteggiato dagli interventi liquidi del piano. La già citata Tribe con la ritmica sincopata e l’andamento trascinante corrisponde in modo speculare a questo brano e, in pratica, chiude lo sviluppo del lavoro e completa la cornice all’interno della quale Rava tratteggia brani dalle atmosfere più rarefatte, dove trovano posto richiami alle sonorità spagnoleggianti di Incognito, le melodie liriche ed evocative proprie del trombettista come in F.Express, Tears For Neda e Planet Earth, le reminiscenze classiche affidate al pianoforte di Giovanni Guidi di Song Tree e Paris Baguette. All’interno del percorso tracciato, si trova anche l’esplosione sonora di Cornettology, utile per aggiungere altre coordinate al percorso del disco.


L’equilibrio tra libertà e melodia è il punto intorno al quale si sviluppa Tribe. Nel disco vengono utilizzati dettagli diversi per ottenere questo risultato: dal grande affiatamento tra i solisti al sostegno armonico gestito in maniera sghemba da pianoforte e, quando presente, chitarra. Il lavoro sulle sonorità del trombone e della batteria, nel totale rispetto del dettato acustico della formazione di base, amplia la varietà espressiva del quintetto e trova una sponda nelle linee frastagliate del pianoforte e nel carisma del leader. Gli interventi di Ancillotto – unico “autorizzato” all’utilizzo dello strumento elettrico – se da una parte ampliano il dialogo tra i solisti, si pongono anche come ulteriore raccordo tra questi ultimi e la ritmica.


In Tribe si sente appieno la mano di Enrico Rava: può sembrare scontato, ma il disco rappresenta in maniera evidente la personalità del trombettista e il percorso che sta seguendo in questi ultimi tempi. La coesione con i vari elementi della formazione rende telepatica e priva di frizioni il dialogo tra i vari elementi. Si ritrovano gli spunti presenti nei concerti in duo del trombettista con Giovanni Guidi, le esperienze fatte da Petrella nei precedenti quintetti, ma si ritrova anche lo spirito – non altruistico, come nota lo stesso Rava sul sito della ECM – con cui vengono coinvolti nel gruppo e lasciati esprimere i giovani musicisti di cui il trombettista spesso si circonda.