Voglia d’Arte Production – VAP – 2011
Renzo Ruggieri: fisarmonica, melodica
Paolo Perelli: voe recitante
Andrey Manchev: sax soprano
Grigory Deratsuev: batteria
Vitaly Perov: contrabbasso
Aram Rustamyants: pianoforte
Sezione d’Archi dell’Orchestra di Stato di Rostov
Spesso si parla di confini di genere, di lavori che li superano, di artisti che sintetizzano le differenze tra punti di partenza distanti e influenze molteplici. Renzo Ruggieri con Opera? apre una prospettiva del tutto nuova al discorso.
Innanzitutto cosa accade nel disco. Opera? è una azione scenica per attore, solista, quartetto jazz e orchestra d’archi. Ruggieri ricava storia, personaggi e materiale sonoro da tre melodrammi celeberrimi, Tosca, Il Barbiere di Siviglia e La Traviata. Temi e melodie, i personaggi di Tosca, Figaro e Alfredo e parti della trama – la lettera e il ruolo di ruffiano di Figaro, il suicidio di Tosca, la gelosia e la passione di Alfredo – si intrecciano in una nuova storia, raccontata da Paolo Perelli sulle improvvisazioni guidate della fisarmonica. La tessitura orchestrale offerta da quartetto jazz e orchestra d’archi completa il discorso sonoro in un continuo andirivieni tra i temi delle opere e le parti scritte dal fisarmonicista. La registrazione è sostata effettuata con un’orchestra e un quartetto russi: il disco, infine, contiene come tracce multimediali il racconto in inglese e russo interpretato rispettivamente da Andrew Morton e Nikolay Khanzharov.
Ruggieri mette così insieme gli elementi tipici della melodia italiana e l’improvvisazione, il rigore formale degli archi e lo slancio interpretativo del piccolo combo jazz. La narrazione si pone naturalmente e, forse, inevitabilmente come punto di incontro tra i poli del ragionamento musicale. Anche per la scelta fatta di far recitare l’attore su un canovaccio e non su un testo definito in tutti i suoi particolari: in questo modo, il dialogo tra le componenti si arricchisce di un’alea e di interazioni sottili. La fisarmonica come strumento solista mette in luce attraverso la varietà dei registri e le intenzioni di Ruggieri una voce matura, l’attitudine narrativa e avvolgente proveniente dalla sua dimensione orchestrale, sfruttata insieme a sottili interventi sull’elettronica e alla pratica delle improvvisazioni guidate, in questo caso dai temi propri ai tre personaggi.
La scrittura per quartetto jazz e sezione d’archi tessuta da Ruggieri prende le mosse dalle arie celebri e si avvicina via via alle nuove necessità del racconto. Il percorso seguito da Ruggieri unisce anche in questo senso le varie anime del lavoro: nuove composizioni, ripresa delle frasi dei melodrammi, jazz e mondo classico. Un lavoro stratificato, pensato soprattutto attraverso la possibilità di utilizzare i vari elementi in maniera molteplice e di esplorare lo stesso materiale nelle diverse accezioni offerte dagli strumenti e dai ruoli. Archi e quartetto si incontrano quindi con leggerezza e con l’intenzione di servire il flusso del racconto.
Opera? è una originale somma di addendi già formalizzati. Dal punto interrogativo del titolo al doppio finale della storia, al progetto, in sè insidioso come nota lo stesso Ruggieri nel disco, di mettere le mani su un materiale così tanto radicato nella cultura italiana: lo spunto peculiare dell’operazione condotta dal fisarmonicista è nel suscitare interazioni e nuove possibilità di letture a partire dall’incontro di materiali e interpreti, a partire dall’intenzioni di portare un nuovo sguardo su quel materiale e di metterne in risalto, attraverso il portato melodico e la riconoscibilità, il carattere tipicamente italiano.