Intervista a Luca Aquino

foto: Fabio Ciminiera

Nguyen Le

Quattro dischi a proprio nome e i due realizzati con Skopje Connection – a sei mani con Georgi Sareski e Dzijan Emin – hanno portato in maniera repentina Luca Aquino alla ribalta del panorama jazzistico. Lavori anche molto diversi tra loro: dalle atmosfere eteree e dalle intenzioni più radicali di Icaro solo, registrato in solitudine all’interno di una chiesa dalle particolari sonorità naturali, a Sopra le Nuvole e Lunaria dove l’organico più ampio ha portato a una maggiore articolazione in fase di scrittura e post-produzione, per arrivare al trio norvegese di Chiaro e alla dimensione acustica di Skopje Connection, sia in trio che in quartetto con Ernst Reijseger. Un percorso animato dagli incontri con le persone che hanno collaborato con Aquino e, in particolare, Enrico Blumer che ha “inventato” la formazione balcanica e Lucio Dalla, che canta La Mer di Charles Trenet in Chiaro.


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