Govinda & Ananda Gari – Incipit

Govinda & Ananda Gari - Incipit

Jazz Engine – JE8016 – 2012




Mark Turner: sax tenore

Luca Nostro: chitarra

Govinda Gari: pianoforte, Fender Rhodes

Gabriele Pesaresi: contrabbasso

Ananda Gari: batteria






Quartetto con ospite prestigioso. In Incipit si incontrano il quartetto capitanato dai fratelli Govinda e Ananda Gari e Mark Turner e questo incontro è ricco di spunti e di possibili letture. La scelta di Turner chiarisce subito alcune coordinate: la musica proposta dalla formazione punta a un jazz moderno, arricchito da ingredienti diversi, come alcune ritmiche drum’n’bass, derive informali, reminiscenze provenienti dalla tradizione del jazz e anche certi accenti riconducibili alla musica colta del novecento.


Il filo logico del lavoro diventa perciò la sintesi operata dai cinque musicisti a partire dalle composizioni dei due leader – Govinda al pianoforte e al Fender rhodes e Ananda alla batteria. Dieci tracce dall’atmosfera elettrica e tirata: tensione e sviluppo narrativo si mantengono sempre vivi, la musica progredisce con coerenza e ogni elemento viene inserito con equilibrio grazie anche al supporto sempre puntuale e solido del contrabbasso di Gabriele Pesaresi e agli interventi eclettici e spigolosi di Luca Nostro alla chitarra.


Jazz moderno con tracce presenti di elementi diversi e particolari. Ed è proprio in questa direzione che Incipit trova le sue migliori soluzioni, grazie anche alla combinazione delle personalità dei cinque musicisti e alle loro storie ed intenzioni musicali. Un esempio valido può essere il penultimo brano del lavoro, Icnot – Passing away, aperto da un solo di contrabbasso dal passo cadenzato e sviluppato da un dialogo serrato delle melodie di chitarra, pianoforte e sassofono che si scioglie in una visione sempre più divergente di battuta in battuta. Nel brano, il quintetto guarda alle esperienze jazzistiche più innovative degli ultimi decenni e le sviluppa in una maniera capace di tenerle in equilibro. L’obiettivo non è necessariamente portare una nuova visione del jazz, quanto di suscitare una reazione personale tra i principi stilistici vicini al proprio sentire.


In questo modo si sviluppa il dialogo tra i cinque musicisti, in primo luogo, ma anche tra il quintetto e le sue ispirazioni, tra le novità portate dai vari capiscuola e la successiva accettazione e “digestione” da parte del movimento jazzistico, nella sua dimensione collettiva e diffusa. Incipit in questo conferma in pieno il senso del titolo: la musica del quintetto guidato da Govinda e Ananda Gari rappresenta un punto di partenza, fertile di nuove possibilità proprio perchè alla convergenza di tante esperienze.