Spinning Quintet feat Mike Melillo – Nice if you can

Spinning Quintet feat Mike Melillo - Nice if you can

Notami – NJ 002 – 2012




Giacomo Uncini: tromba

Antonangelo Giudice: sax tenore

Gabriele Pesaresi: contrabbsso

Massimo Manzi: batteria

Mike Melillo: pianoforte






Come riportano le note allegate al disco, lo Spinning Quintet nasce dalla collaborazione di un quartetto pianoless guidato dal trombettista Giacomo Uncini con il pianista Mike Melillo: un “prodotto” marchigiano, se si vuole, vista l’appartenenza alla regione adriatica dell’etichetta e dei musicisti, compreso lo stesso pianista statunitense, residente da diversi anni nelle Marche.


Nice if you can prende il titolo dall’omonimo brano composto da Melillo e posto in apertura del disco. Sono sufficienti poche battute al quintetto per chiarire intenzioni e coordinate del lavoro. Il quintetto suona un jazz mainstream con atteggiamento solido e una buona maturità espressiva, sceglie brani che rimandano al periodo terminale del bop e ai grandi quintetti della fine degli anni cinquanta, ma riprende brani meno frequentati come Locomotive di Monk o la delicata Autumn Nocturne con cui si chiede il lavoro e autori troppo spesso e ingiustamente messi in secondo piano come Herbie Nichols o Horace Silver. Ma quando affronta uno standard maggiormente presente nelle scalette dei concerti come Nature Boy, lo fa con sobria eleganza, soprattutto nell’introduzione al pianoforte di Melillo, e con lirico trasporto.


Il programma è completato da due brani di Melillo – la già citata Nice if you can e Monking Business – perfettamente inseriti nel mood disegnato nel disco. I brani vengono interpretati con grande piglio e pur rimanendo all’interno dei canoni della tradizione, il quintetto riesce a mettere in evidenza maturità e conoscenza della materia. D’altronde nella formazione si annoverano musicisti esperti e rinomati come Gabriele Pesaresi al contrabbasso e Massimo Manzi alla batteria che compongono la ritmica insieme al già citato Melillo e la frontline costituita da Giacomo Uncini alla tromba e da Antonangelo Giudice al sax tenore rivela una voce spigliata e interpreta i brani senza orpelli inutili.


Nice If You Can è, come richiama il titolo, un tributo gentile al jazz nella sua visione estetica tradizionale, sia per la forma del quintetto che per la dimensione estetica complessiva. Questo non vuol però che Uncini, Del Giudice, Pesaresi, Manzi e Melillo si limitino a svolgere il compito in maniera anonima: c’è ancora spazio – e molto – per poter dire nuove cose attraverso questo linguaggio e questo viene dimostrato immediatamente la grande statura dei compositori scelti dallo Spinning Quintet. L’attitudine, lo spirito e l’esperienza dei cinque rende i brani e il linguaggio un veicolo naturale per potersi esprimere secondo la propria personalità.