Giuliana Soscia & Pino Jodice Quartet – Il viaggio di Sindbad

Giuliana Soscia & Pino Jodice Quartet - Il viaggio di Sindbad

Alfa Music – AFMCD157 – 2012





Giuliana Soscia: fisarmonica

Pino Jodice: pianoforte

Aldo Vigorito: contrabbasso

Giuseppe La Pusata: batteria

Raed Khoshaba: oud






Il viaggio di Sindbad è un disco di incontri e di ritorni. L’incontro del quartetto guidato da Giuliana Soscia e Pino Jodice con i suoni e i linguaggi musicali del Medio Oriente si è sviluppato negli anni in diversi concerti realizzati tra l’Italia e l’Iraq insieme a musicisti come gli oudisti Raed Khoshaba e Naseer Shamma e il sassofonista scozzese Tommy Smith.


Il senso del dialogo tra musicisti è mettere in evidenza come le radici comuni dei vari linguaggi possano ancora dare vita a intersezioni fertili di nuove potenzialità attraverso composizioni, utilizzo degli strumenti, trame e stratificazioni. In primo luogo l’accostamento di strumenti temperati, come pianoforte e fisarmonica, e di strumenti fretless, come oud e contrabbasso, che possono andare ad intercettare i suoni intermedi tra una nota e la successiva. Questa differenza diventa spunto per la ricerca onora del quintetto, per il gioco innescato tra le linee seguite dagli interpreti. La fisarmonica con il mantice e il pianoforte con i suoi riverberi naturali cercano di accostarsi alle linee sinuose di oud e contrabbasso, alla fluidità e ai melismi espressi dalle loro voci.


I codici linguistici messi a confronto diretto, le abitudini sonore – sia nell’ascolto che nell’esecuzione – legate a strumenti e vocabolari rivelano un ampio terreno di possibili incontri e ritorni sonori. La melodia è il centro di questo dialogo e, va sottolineato, la melodia nelle sue varie esternazioni. In primo luogo come canto e, in particolare, nella ricerca espressiva basata sulle modalità sia nella maniera intesa dal jazz che in quella intesa dal maqam, vale a dire il sistema dei modi melodici della musica araba. Il viaggio di Sindbad dimostra come queste anime musicali siano capaci di interagire e trasportare l’ascoltatore a contatto con suggestioni provenienti da territori distanti nello spazio, ma molto meno nelle intenzioni sonore: ne La Grande Madre gli accenti mediterranei, argentini, orientali, classici, arabi si miscelano in una maniera talmente naturale da rendere palese la dimostrazione del percorso seguito da Soscia, Jodice, Vigorito, La Pusata e Khoshaba. Si può aggiungere come tassello, importante e foriero di ulteriori sviluppi, una certa deriva libera che porta al lavoro la possibilità di offrire nuove prospettive, scaturite in maniera informale dall’interpretazione dei singoli musicisti.


Nei lavori pubblicati di recente, il quartetto aveva cercato un ponte sonoro tra Napoli e Buenos Aires, tra tango e tradizioni dell’Italia Meridionale. Da quel percorso, Pino Jodice e Giuliana Soscia portano in questo progetto, sviluppato in parallelo, la concezione orchestrale della musica e la necessita di portare alla luce legami tra mondi sonori solo in apparenza distinti. I continui ritorni delle varie anime si muovono in continuo equilibrio tra composizione e trasporto, tra emisfero emotivo e costruzione lucida dirige in maniera efficace i musicisti e rende filante e sempre siginficativo l’andamento dei brani e le scelte della formazione.